Pierfrancesco Favino in “Riva in the movie”

Voi lo avete un sogno?
Sì? Allora siete nel posto giusto.
Anche io ne ho uno, non saprei dire se è grande, piccolo, gigante, impossibile…
Qualcuno di recente mi ha detto che non si può dare una misura tangibile e concreta a qualcosa che non lo è, perché è frutto della nostra immaginazione.
Quello che so per certo, però, è che si può realizzare.
Così come è stato per il sogno di Carlo Riva, nato nella Sarnico in cui ora orgogliosamente abito e che ha dato vita ai motoscafi più iconici ed eleganti di sempre, che portano il suo cognome.

Guardatela bene la foto qui sopra, perché è iniziato tutto lì.
Quando tutto quel destino che lo circondava già a soli tre anni d’età, si rivelerà un destino che Carlo ha poi preso per mano circa trent’anni dopo, quando quel bambino era cresciuto ed era diventato un ingegnere.
La storia del cantiere nautico Riva è lunga, ma ben più riassumibile è il concetto che si ritrova in ogni tappa di questo viaggio:
credere così tanto e in modo sconfinato a un sogno, da catturarlo e renderlo vero.
Non sono parole mie, a pronunciarle è uno dei più bravi attori che abbiamo in Italia, Pierfrancesco Favino in Riva in the Movie.
Le riporta come voce fuori campo mentre le inquadrature di lui che scivola sui canali di Venezia a bordo di un Aquariva Super lasciano spazio alle emozioni. Quelle che fa provare a chi guarda questi 4 minuti di cortometraggio e quelle che prova lui, guidando un motoscafo tra i canali di Venezia, che in altre occasioni non avrebbe mai potuto fare essendo vietato.

Il cortometraggio celebra non solo il sogno ma anche il legame che unisce da sempre le barche Riva al mondo del cinema.
I motoscafi dallo stile unico al mondo diventarono rapidamente un simbolo internazionalmente riconosciuto di raffinatezza, nonché sinonimo di bella vita, un modo di vivere tutto italiano in cui il relax si fonde al godimento.
La collezione privata più completa al mondo è di Romano Bellini, proprietario di Bellini Nautica (cantiere specializzato proprio nel restauro di imbarcazioni Riva) sito sulla sponda bresciana del Lago d’Iseo, visitabile su prenotazione.
Se subite il fascino di questi yacht, andarci è d’obbligo: dal primissimo Riva Racer risalente al 1920 fino ai più recenti Super Ariston e Olympic del 1973, sono tutti presenti nella Riva Vintage Collection di Clusane.

Kirk Douglas ed il suo motoscafo Riva
Kirk Douglas e il suo motoscafo Riva, battezzato Eleven-Eleven

Sophia Loren arriva al Lido di Venezia a bordo di un motoscafo Riva e saluta la folla
Sophia Loren saluta la folla del Lido di Venezia, dopo essere passata sotto al Ponte di Rialto su un motoscafo Riva

Sean Connery alla guida di un motoscafo Riva
Uno splendido ricordo dell’indimenticabile Sean Connery: libero, divertito, felice.

Non solo coprotagonisti di tante pellicole, i motoscafi Riva, ma anche dei veri e propri gioielli che le celebrities volevano per sé già dai primi anni della loro diffusione su larga scala.
Basta guardarne le linee per capirne il motivo, del resto. 

Brigitte Bardot prende il sole sdraiata sulla poppa di un motoscafo Riva
Brigitte Bardot, la quintessenza della classe. Tritone, la quintessenza dell’eleganza. Si esaltano a vicenda in questo splendido scatto aereo.

Vi lascio QUI il link per poter vedere il cortometraggio Riva in the Movie, sono 4 minuti che vi faranno bene al cuore, promesso. E ditemi se anche voi, mentre lo guardate, non sognate di essere lì al fianco di Pierfrancesco Favino.

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Testo a cura di Micol Uberti
Fotografie via web

Gli yacht: molto più di un semplice lusso! Il perché ce lo spiegano Martina e Battista di Nautica Bellini.

Forse non tutti lo sanno: i miei primi passi nel mondo del giornalismo li ho mossi realizzando interviste. E’ un’attività che mi piace moltissimo perché offre la possibilità di entrare in contatto con persone di cui, fino a pochi minuti prima, avevi forse considerato solo la metà delle sfaccettature. E così oggi torno a farlo, torno a chiacchierare con qualcuno. Con chi? Con due persone della mia età, perché il confronto è ancora più bello quando c’è stimolo e ci si capisce al volo! Faccio le presentazioni: i miei “ospiti” di oggi sono Martina, 23 anni, e Battista, 30, ovvero il volto più giovane di Nautica Bellini.

Quando ti rendi conto che la traccia che hai realizzato è diventata inutile perché ricevi tutte le risposte che vorresti ancor prima di fare le domande, sei sicura che ne verrà fuori un ottimo lavoro. Vuol dire essere in sintonia, pur parlando di cose di cui sai poco o nulla! Sia chiaro, mi piace sapere di cosa sto parlando, quando mi presento per un’intervista. Ma mi piace anche arrivare un po’ impreparata, per lasciarmi trasportare dai dettagli e dal modo in cui li racconta chi ho davanti: in fondo sto raccogliendo racconti, non li sto giudicando! 
Tuttavia, se io so chi sono Martina, Battista e la realtà in cui lavorano, non è altrettanto per voi, probabilmente. Perciò apro l’intervista proprio così.

Facciamo una piccola introduzione di Nautica Bellini?
Battista Nautica Bellini è nata molti anni fa, dall’impegno di nostro nonno che ha cominciato a costruire barche negli anni ’60. All’epoca non era raro trovare questo tipo di attività qui sul lago d’Iseo (loro si trovano a Clusane, in provincia di Brescia, ndr). Erano gli anni del boom dei cantieri costruttori e qui si sono sviluppati grandi marchi come Riva. Il nonno però è venuto a mancare quando nostro padre aveva appena 17 anni ed una delle ultime cose che gli ha detto è stata: “Guai a te se ti metti a costruire barche, un giorno!” e così… nostro padre ha cominciato a limitarsi alla vendita e al restauro, ampliando il business di Nautica Bellini.

E’ curioso sapere che la vostra realtà, in un certo senso, sia nata sul quello che potremmo chiamare “un sogno infranto”…
Battista Per certi aspetti è così! Questo non significa che nostro nonno non abbia avuto successo, anzi! Ne aveva vendute parecchie! Però il business è cambiato, stiamo parlando di un settore un po’ particolare. E’ un mercato diverso da quello che era una volta, sia da un punto di vista storico, sia da un punto di visto della scelta dei materiali utilizzati. Attualmente siamo molto concentrati sul restauro delle imbarcazioni Riva, settore in cui siamo specializzati, ma stiamo anche acquisendo nuovi marchi e vogliamo portare innovazione a un settore che segue ancora logiche ormai superate e dove, purtroppo, manca spesso trasparenza tra cliente e azienda.

Quindi confidate molto nel vostro approccio giovane e fresco…
Battista Assolutamente sì, esatto! Se è possibile in qualche modo rompere gli schemi esistenti, io sono il primo a farlo. Altrimenti si continua così, cascando nella trappola del circolo vizioso. Il cliente non si fida perché parte prevenuto, basandosi su quello che questo business ha sempre mostrato di sé. Penso che se si lavorasse sulla fiducia, tutto sarebbe più snello, anche negli aspetti più pratici! Io sto lavorando molto in questo senso, per cercare di migliorare queste logiche. Dopo essermi laureato in Economia e dopo qualche anno passato a vivere in prima persona la nostra azienda, ho capito ad esempio che era necessario poter snellire alcune dinamiche e perciò ho creato una società di IT che lavora con noi direttamente dall’interno. Sono queste azioni che consentono un progredire!

Questo denota una grande passione ma anche una sicurezza molto forte per quanto riguarda la strada da percorrere! Non avete mai pensato di fare altro?
Battista Io no, sinceramente. Che fosse in questo settore o in un altro, ho sempre nitidamente desiderato una carriera imprenditoriale. E poi non posso che essere soddisfatto: abbiamo la possibilità di incontrare quotidianamente nuove persone che portano con sé esperienze, storie e sfide nuove. E’ molto stimolante!
Martina Io invece ammetto che inizialmente ero un po’ più indecisa. Appena finite le scuole superiori mi sono iscritta a Giurisprudenza, ma per quanto non fosse male come facoltà, ho capito che non sarebbe stata la Legge a darmi le soddisfazioni che volevo, così ho cominciato a cercarle nel lavoro. Dapprima mi sono buttata sullo sport, che è una mia grande passione (e si vede, Martina ha un fisico perfetto!). Per un po’ ho fatto la personal trainer ma è arrivato il momento in cui mi sono domandata se avrei potuto farlo per tutta la vita e la risposta è stata negativa. Così ho chiesto consiglio alla mia famiglia, la quale mi ha spronato ad entrare in azienda, pur non sapendo bene di cosa mi sarei occupata nello specifico. E’ grazie a questa decisione che ho capito di essere portata per la Comunicazione ed infatti ora gestisco io questo ambito: dai social network alla cura del sito internet, all’organizzazione degli eventi… Ora lavoro qui da 2 anni e sono contenta di vedere il mio profilo delinearsi con sempre maggiore precisione! E anche se a volte non vorrei ammetterlo, devo tanto a mio fratello, che mi ha insegnato tutto ciò che so di questo settore.

Eheheh cara Martina, lo so bene quanto sia difficile a volte dovere un “grazie” a qualcuno della propria famiglia, mia madre lavora con me! Anche a voi capita di sentire, ogni tanto, il desiderio di tirarvi il collo a vicenda?
Battista Neanche così spesso come si potrebbe pensare, nel nostro caso (mmm… e pensare che giurerei di aver visto sua sorella annuire ridendo, quando ho fatto questa domanda!). Lavoro qui da 8 anni e prima che arrivasse anche Martina nel team, lavoravo già con mio papà, ma devo dire che ci occupiamo di cose molto diverse, perciò le possibilità di scontro si minimizzano. Papà è sul commerciale, io sul finanziario, Martina sulla comunicazione. Sicuramente a volte ci si manda a quel paese, come è giusto che sia! Siamo autonomi in quello che facciamo, pur non lavorando in compartimenti stagni. La fortuna più grande è che nostro padre abbia capito che per certe cose è necessario che ci lasci carta bianca perché abbiamo, per ovvie ragione, un approccio più smart.
Martina Non ci scontriamo però a volte, ammettiamolo, mi fai pesare se faccio qualcosa con superficialità (ride guardando il fratello e lui annuisce, orgoglioso) soprattutto perché sei forte del fatto che mi hai fatto da maestro in azienda! Io sono permalosetta!

Ok ok, prima che battibecchiate, cambiamo argomento! Finora abbiamo parlato di molti aspetti tecnici, ma sono certa che anche nel vostro settore ci sia posto per le emozioni… Quale barca vi ha colpito di più quando è entrata nel vostro cantiere?
Battista Io me lo ricordo benissimo! Si tratta di un acquisto di 2 anni fa, un Aquarama Special acquistato da un broker in Germania. Nonostante si parlasse di cifre importanti, il rapporto di fiducia con lui era così stretto che non abbiamo neppure visto il mezzo prima di procedere con l’acquisto. Beh, quando è arrivato abbiamo ovviamente tolto la copertura che lo proteggeva e… in quel momento ho scoperto che il suo nome (ogni barca ne ha uno, ndr) era Tino, ovvero il soprannome di mio nonno! E’ stata una bella emozione! Io non l’ho mai conosciuto, ma naturalmente la coincidenza non mi è passata inosservata.
Martina E’ vero, è andata proprio così! Eppure… io ancora non ti saprei dare una risposta. Deve ancora arrivare la barca che mi ruba il cuore! Poi c’è da dire che finora ho vissuto poco il processo di vendita… dammi tempo qualche anno e ti saprò dire anche io!

Va bene, allora ci rivedremo… magari non necessariamente qui sul lago d’Iseo: vi sarà senza dubbio capitato di partecipare a qualche Yacht Show come quelli di Montecarlo o altri, no?
Battista Certo, ci è capitato di andare a quelli di Cannes e di Genova, a Montecarlo non siamo andati nonostante gli inviti perché non è un’esperienza così appagante e proficua come sembra. Al momento per noi è fuori target, l’unico spicchio di business che ci riguarderebbe sarebbero i Riva storici ma è un mercato così piccolo che non ne vale la pena. I saloni sono più che altro dedicati ai produttori e all’esposizione, perciò per il nostro cantiere ed i servizi che offriamo non ha senso andare. E’ senza dubbio meno costoso e più stimolante trovare contatti in altri modi, piuttosto che andare in fiera!
Al momento abbiamo preso parte all’esposizione di Cannes, per Cranchi, e a Genova, ma in questi frangenti mi sono reso ancora più conto che nel nostro settore esistono due grossi scogli: quello tecnologico e quello psicologico, secondo cui piuttosto che collaborare con un competitor per portare a casa un profitto comune, si perde il cliente.
Martina Beh non demonizziamo le fiere… Ci sono anche dei momenti divertenti e ricreativi! Peccato che rimangano solo dei momenti, però!

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Intervista a cura di Micol Uberti
Fotografia a cura di Franca Bergamaschi

Fiat 500 Riva – Yacht on the road

Ad un certo punto della conferenza stampa di cui vi ho parlato stamattina (se vi siete persi l’articolo, basta cliccare QUI per trovarlo), le luci si fanno più basse e la musica, composta dalle note di Somewhere Beyond the Sea suonata da un’orchestra sinfonica, si fa più piena.
Ed ecco che entra in scena lei e niente è più come prima.
Non mi sembra di esagerare a dirlo, perché quando un gioiello del genere fa la sua comparsa, tutti gli equilibri precedenti cambiano: gli occhi sono lì, la mente comincia a vagare apprezzando la sua estetica e sognando viaggi meravigliosi lungo la Costa Azzurra a bordo della piccola Fiat 500 Riva, i suoni intorno si fanno più ovattati e lontani e la storia d’amore tra te e quella carrozzeria “Blu Sera” inizia proprio in quell’istante.
When she comes into the press room, anything turns different: eyes on her, mymind that softly slips away toward a magical world made of trips in Cote d’Azur… a real love story began as long as I fell in love with her “Evening Blue” body.

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Il colore intenso è un grande classico Riva, immediatamente riconoscibile da chi, in questo mondo di lusso ed eleganza, è abituato a viverci da sempre.
The color is something very familiar to those who usually live in this world of class and luxury, a typical shade of Riva.

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I sedili si vestono di un’elegante pelle Poltrona Frau, in un delicato tono panna con profili in tinta con l’esterno.
Seats are covered by an elegant Poltrona Frau light beige leather and their features match with the outside.

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Un dettaglio che personalmente ho trovato davvero bello è il cerchione: a 20 razze sottili dipinte con la tavolozza bicromatica dell’intera vettura e mozzo lavorato. Una particolarità di cui non ho trovato notizie online ma che non è sfuggito al mio occhio scrutatore e amante del bello!
I loved to die the wheel rims, those special details I instantly noticed when I saw this Fiat 500 Riva: composed by 20 spokes that have been painted with the same palette elements of the rest of the car and by a decorated hub.

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La plancia è completamente rivestita di legno di mogano, con profili in acero proprio come i motoscafi Riva. Un vero lusso per gli occhi. La presenza di questo materiale di ritrova anche nel volante, nel battitacco e nel baule. Ricoprire il cruscotto non è stato certo semplice ma è stato ugualmente possibile grazie ad un’invenzione esclusiva, primato mondiale assoluto, di casa Fiat: una scocca completamente in fibra di carbonio che fa da supporto al legno, assorbendo così le microvibrazioni e rendendo totalmente silenzioso il rivestimento.
Dashboard is completely covered by a mohogany wood panel and features are made of maple. This cladding lays upon a carbon fibre shell, in order to absorb the little creakings made by vibrations during the drive experience.

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Naturalmente, è stata pensata anche la versione cabrio per questa topolina elegantissima ma super moderna e confortevole: è il modello che ho provato io su strada, rimanendo sempre all’interno del cantiere in quanto gli esemplari presenti ieri non era targati.
You can also find the cabrio version, that is the one I drove yesterday into the boatyard parking because the two examples for the conference weren’t registered.

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La “linea di bellezza”: un marchio di fabbrica Riva immancabile! The “beauty line”: a Riva trademark that couldn’t miss!

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Se questa meravigliosa vettura ha conquistato anche voi, ci sono due cose che dovete sapere prima di comprarla: la prima è che sarà disponibile alla vendita dal 4 luglio, data simbolica in cui, nel 1957, venne creata la prima 500 Fiat. La seconda è che i primi cinquecento esemplare avranno anche una chicca di eleganza in più, data da una targhetta in argento su cui si potrà far incidere il nome del proprio yacht… o di ciò che vi sta più a cuore! Più unica di così…
If you too fell in love with this fabulous car, you should know a couple of things before buying it: the first one is that it’s gonna be available since the 4th July, to cherish the 59th birthday of 500 Fiat, and the second one is that the first five hundreds examples will have a little silver plaque on which you can got engraved your yacht’s name or whatever you’d like to!

Fotografie a cura di Micol Uberti

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Lo yacht più piccolo del mondo

(english version below)

Sarnico, 27 giugno 2016 – I cantieri navali Riva aprono le porte del loro regno (e non sto usando un termine casuale) a giornalisti ed esperti del settore motoristico per un evento straordinario, di gran classe esattamente come la location: l’anteprima internazionale della nuova arrivata in casa Fiat, la meravigliosa 500 ispirata all’ultimo motoscafo della flotta sarnicense, presentato appena 4 giorni fa, un capolavoro di una decina metri chiamato Aquariva Super.

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Durante la conferenza stampa, presente in prima fila anche Marchionne, Amministratore Delegato di FCA (Fiat Chrysler Automobiles ndr), le personalità creative del gruppo hanno raccontato la nascita e lo sviluppo di questo progetto a quattro mani tra le due storiche ed iconiche realtà industriali. Due potenze che si uniscono tra loro per dar vita ad un prodotto culturale che trascende il tempo e riassume in semplici linee e interni preziosi ma minimali tutta la bellezza di due miti assoluti come il cinquino di casa Fiat e gli yacht Riva (durante questo incontro con il lusso, io ho avuto il piacere di poter solcare le acque del mio lago su un Iseo – un mito –, ad esempio). Ed è stato proprio Carlo, ingegnere e discendente diretto del fondatore del cantiere navale, a definire per la prima volta “il motoscafo come una cabriolet su acqua”. Mai frase fu più profetica: dopo decenni, vediamo il suo sogno realizzato anche sulla terraferma.

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Carlo Riva

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Sarnico, 27th June 2016Riva boatyard on Iseo lake guested journalists from anywhere in Europe to discover the new Fiat 500 Riva. An icon, a piece of italian history, a model of style. Both the brands tell us a long and incredible story of mastery in building tangible dreams: the little girl from Fiat family get dressed by Riva in a wonderful blue clothing, inspired by Aquariva, that has been shown off 4 days ago. Watch out folks, “the smallest yacht in the world” is coming to town.

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ATTENZIONE! Stasera, h. 18.00, scopriremo insieme gli interni e l’equipaggiamento della nuova 500 Riva. Ci vediamo qui sul blog!
ATTENTION, please! Tonight at 18 o’clock we’ll see together the interior design of this amazing car. Don’t miss it! We’ll meet here on the blog.


Special thanks to Cerdelli (website) for my amazing dress
by Elisabetta Franchi.

Fotografie a cura di Micol Uberti, Franca Bergamaschi

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