Relax tra il design a due passi dal Garda

Appena varcherete la soglia del Dunant Hotel, a Castiglione delle Stiviere, vi troverete immersi in uno spazio concepito per risvegliare la curiosità di chi vi soggiorna, in una girandola di situazioni di design e spazi ideati per sviluppare l’emotività sensoriale e risvegliare la curiosità degli ospiti. Sarebbe impossibile non sentirsi coinvolti, per esempio, dall’atmosfera ludica che vi aspetta uscendo dall’ascensore al terzo piano.
Appena le porte si sono spalancate mi sono ritrovata in una sorta di foresta incantata, popolata da varie altalene. La domanda che subito mi sono fatta (e che mi hanno fatto!) è stata se fossero realmente utilizzabili.
Si! E’ un must per gli ospiti di qualsiasi età provarle, tornando bambini e rilassandosi in questa stanza semibuia, chiusa da pesanti tende, in un gioco di luci e murales fosforescenti.

L’artefice di tutto ciò è Ermanno Preti, il designer che ha curato il progetto di questo hotel e che ha voluto le 78 camere una diversa dall’altra, per evitare che l’ospite si senta parcheggiato in un luogo anonimo e spenga il cervello, ma si senta invece parte attiva dell’ambiente che lo ospita. Qui l’arte e il design rendono omaggio a Jean Henry Dunant, il primo premio Nobel per la pace, l’uomo che assistendo alla battaglia di Solferino (cittadina che si trova a pochi chilometri dall’albergo che porta il suo nome) inventò la Croce Rossa per assistere i feriti in battaglia. L’eco di questa battaglia viene ripreso nel dipinto sulla tela che campeggia in fondo al ristorante. Al centro invece troviamo l’originale tavolo a spirale, ideato per creare condivisione tra gli ospiti e abbattere le barriere scoprendosi tutti fratelli, grazie alla continuità dei suoi posti a sedere. Utilizzando Dunant hotel come “base” abbiamo anche potuto vivere appieno un weekend fuoriporta che ci ha permesso di raggiungere in tranquillità il lago di Garda, facilmente raggiungibile in una ventina di minuti, notoriamente animato da stuoli di vacanzieri italiani e stranieri che affollano le sue sponde, restando però in un’oasi di tranquillità.

Dove abbiamo mangiato

Nelle vicinanze è stato quindi piacevole poter uscire a cena al ristorante Rose & Sapori a Desenzano del Garda in una location che ci ha permesso non solo di gustare una cucina curata e genuina ma anche di rilassarci sulla loro terrazza a bordo lago. Per il pranzo del giorno seguente abbiamo invece optato per la pizza, al ristorante pizzeria Ciclone di Lugana di Sirmione che fa parte dell’Alleanza Pizzaioli Slow Food. Da provare assolutamente è la loro pizza gourmet cotta 100% a vapore per dare un interno soffice e rigenerata nel forno statico per assicurare una crosta croccante, soprattutto nella variante con impasto di farina di mais e che con la farcitura riproduce il piatto tipico del luccio alla gardesana con polenta.

L’eleganza della suite che ci ha ospitati
La creatività regna sovrana anche nella presentazione della colazione a buffet


Testo a cura di Franca Bergamaschi
Fotografia a cura di Bruno Uberti, Franca Bergamaschi

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Out of Office : l’inaspettata poesia di Torino

Se devo essere sincera, probabilmente non avrei mai pensato di dirlo: Torino sa essere speciale. L’ho sempre percepita come una città che per certi versi voleva un po’ imitare Milano e invece mi sono dovuta ricredere: ha una personalità tutta sua!

Le piazze del centro, i ponti sul Po, gli ampi portici che la distinguono, la Mole che sembra curiosamente un palazzo sprofondato nel terreno e di cui emerge solo la punta…
Ho trovato molti più spunti di bellezza di quanti me ne sarei aspettata. Ma del resto viaggiare è bello per questo: sai quello che lasci, ma non sai quello che trovi!

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Benvenuti a Torino

Certo non è una città che passa inosservata anche solo per sentito dire: è tra le più popolate d’Italia ed è conosciuta in tutto il mondo per essere la culla di un marchio di cui in questi giorni di parla moltissimo, FIAT.
Ci sarebbero altri mille motivi che potrei elencarvi, ma io sono qui perché voglio parlarvi di emozioni e non per sembrare una brutta copia di Wikipedia! E poi, la storia, viene fuori con prepotenza già dai suoi muri, dalle strade, dall’aria che si respira in centro!
Ci sono tanti scorci che mi hanno fatta fermare ed innamorare, a dispetto del tempo che stringeva, del temporale che minacciava di arrivare, della voglia di continuare a pedalare (eh sì, Torino me la sono girata in bicicletta!) per scoprire ancora qualcosa in più… Ci sono attimi che non ho voluto fotografare apposta, affidando loro il compito di farmi mentalmente da “puntina” per fermare un promemoria con scritto a lettere cubitali: TORNARE PRESTO QUI!

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Non perdetevi assolutamente…

Il Museo Nazionale del Cinema! Si trova all’interno della famosissima Mole Antonelliana, perciò già solo per questo non potete non visitarlo. Inoltre è un museo strutturato in maniera molto intelligente e adatto a tutti: i più appassionati potranno trovare innumerevoli informazioni che riguardano anche gli aspetti più tecnici della nascita e conseguente sviluppo di quest’arte. Per chi invece preferisce dedicare alle nozioni meno attengione e immergersi nella parte ludica e interattiva delle stanze dedicate ai set, è possibile comunque farsi un’idea generale della storia del cinema grazie agli highlights segnalati da una targhetta rossa qua e là vicino alle teche!
Io ci ero già stata un paio di volte, perciò mi sono concessa il lusso di saltare la parte della lettura e di correre a vedere la zona che vede esposti costumi, copioni, modellini… che meraviglia! Il cinema è davvero un mondo magico!

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Provate questo albergo!

Più che altro è un palazzzo che ospita più di 6 piani di splendidi appartamenti, arredati con gusto moderno e minimal ma in cui la parola d’ordine è accoglienza.
Benvenuti alle Duparc Contemporary Suites!
Si chiama così proprio perché situato di fianco al Parco del Valentino, tanto da poterlo raggiungere in 5 minuti a piedi. Nessun comfort manca qui, neppure la Spa in cui mi sono fatta coccolare con un massaggio rilassante che mi ha letteralmente fatta rinascere!
Il personale gentilissimo ha messo a disposizione anche le biciclette con le quali ho girato la città: scelta azzeccatissima perché mi ha permesso di raggiungere tutti i luoghi che volevo visitare e mi ha consentito di fermarmi a fare fotografie tutte le volte che qualcosa mi ispirava, senza il problema di dover cercare parcheggio o anche solo dover togliere il casco. La prima, giunta stanca da una giornata di lavoro a Milano e dal viaggio nel traffico subito dopo, ho cenato nel ristorante Duparc all’interno dell’albergo: delizie di ispirazione territoriale e non, sono state la degna conclusione di quella giornata piena di splendide emozioni! Duparc Contemporary Suites è senza dubbio il luogo ideale per alloggiare quando si è a Torino, sia per la comodità dell’essere vicini al centro sia per la pace che però regna in quel punto. Che la ragione del soggiorno sia una visita turistica o una trasferta di lavoro, questo albergo sa rispondere impeccabilmente e prontamente alle esigenze di entrambi!

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Andate a mangiare qui!

Io sono golosa e non me ne vergogno. Anzi, se mi si togliesse questo vizio non sarei più io! Così mi piace scoprire posticini dove andare a mangiare, magari con il valore aggiunto di godersi contemporaneamente le bellezze architettoniche della città in cui mi trovo!

Se quello che cercate è un posto speciale dove sognare e mangiare buon cibo, senza dubbio da Bomaki lo troverete: situato sul lungo Po, a pochi centimetri dall’acqua del fiume che scorre pigramente passando sotto i ponti che si vedono in lontananza, qui si respira aria di Brasile e si mangia con le bacchette del Giappone. Colori, sapori ed atmosfera sono una combinazione perfetta che vi farà finalmente pensare che una cena può durare tranquillamente più di due ore. E sapete perché? Perché vi sentite a vostro agio. Ve lo posso assicurare, la gentilezza del personale e i loro consigli vi faranno ritrovare in una condizione di totale relax che non avreste pensato.
E se non siete degli amanti del sushi non fatevi scoraggiare! Io ho provato anche le tortilla con picanha tagliata a strisce e vi posso dire che è altrettanto squisita.
Cosa vi consiglio di mangiare: gli uramaki di Cobia, un pesce ancora poco diffuso e dal sapore delicato.
Cosa vi consiglio di bere: il loro gin tonic con tonica ai fiori di ibisco. Buono e profumatissimo!
Dove vi consiglio di parcheggiare: loro si trovano in una zona pedonale non accessibile in macchina perciò vi conviene cercare posteggio in via Maria Vittoria, appena sopra!

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Adoro i posti in cui ti senti in famiglia. Che poi… io non sono certo figlia di grandi mangiatori di polpette purtroppo, ma in un mondo ideale le si proporrebbe anche a colazione, per me!
Mi sono sempre piaciute moltissimo e crescendo non è cambiato l’amore che provo per questi piccoli gioielli culinari. Da Polpetteria Norma troviamo 3 categorie principali: quelle di carne rossa, quelle di magro e quelle di pesce. A queste si aggiunge poi una lista di dolci breve ma veramente ben fatta.
Non potevo non assaggiare quelle di vitello con salsa tonnata… e non potevo non assaggiare quelle di pesce… e non potevo non assaggiare quelle con sugo… ok, insomma, le ho passate a rassegna praticamente tutte, ad eccezione delle polpette con melanzane alle quali sono tristemente allergica (che però mi dicono essere deliziose). Ma quello che mi ha fatto innamorare è stato lo spaghettone alla Lilli e il Vagabondo: le polpette con gli spaghetti sono la fine del mondo e i loro sono ricchi di sugo corposo che ti costringe a fare scarpetta alla fine. Non si può proprio non fare altrimenti.
Cosa vi consiglio di mangiare: scegliere è difficile, perciò meglio non farlo. Con la loro formula di degustazione avrete una selezione di 3 polpette per tipo!
Cosa vi consiglio di bere: una deliziosa, fresca e rigenerante Baladin stout aromatizzata con pepe.
Dove vi consiglio di parcheggiare: ci troviamo proprio di fronte alla facoltà di Giornalismo e vicino a stradoni in cui non sarà difficile lasciare la macchina.

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  • Poormanger via Maria Vittoria, 36/B e via Palazzo di Città, 26/B (TO)

Estimatori delle patate, unitevi! Avete trovato un posto dedicato proprio a voi! Buone, morbidissime e soprattutto super ripiene, da Poormanger le patate sono il piatto principale e vengono arricchite con gli ingredienti più svariati. Non ci sono solo quelle che trovate in carta ma anche quelle in limited edition della settimana e quelle del mese. Io ne ho provata una con salmone marinato da leccarsi i baffi.
Tra le due location, quella più romantica è sicuramente quella nuova che si trova in via Palazzo di Città, il luogo ideale dove fermarsi all’ombra ristoratrice dei portici dopo una passeggiata nelle vie storiche di Torino oppure un giro in bicicletta, proprio come ho fatto io. Il nome azzeccatissimo parla di cucina povera ma vi assicuro che i sapori che troverete qui, sono tutt’altro che poveri!
Cosa vi consiglio di mangiare: non parliamo di patate qui, perché quelle è impossibile che non attirino qualcuno già di per sé. Vi consiglio allora di mangiare senza dubbio la crumble con pesche a fine pasto. Ah se solo potessi averne una fetta ora…
Cosa vi consiglio di bere: le birre artigianali che spillano al momento, che domande!
Dove vi consiglio di parcheggiare: per quanto riguarda via Maria Vittoria, come vi dicevo prima non c’è problema di trovare un buco per la macchina. Per quanto riguarda Palazzo di Città, invece, potrete trovarne di numerosi al di fuori della zona storica, ma il mio suggerimento rimane quello di godervi due passi, perché le emozioni che vi restituirà questa esperienza sono davvero impagabili!

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Ci vediamo prestissimo, ma dove non lo so… 😉

Testo a cura di Micol Uberti
Fotografia portrait a cura di Franca Bergamaschi
Food photography & fotografia d’ambiente a cura di Micol Uberti

Out of Office : un weekend romantico a Losanna

L’amore. L’amore siamo abituati a percepirlo solo tra persone o tra esseri animati, eppure… eppure a volte ci arriva anche da qualcosa apparentemente privo di anima. Un palazzo, una pietra, una città.
Losanna è così, ti fa innamorare e ti mostra prepotentemente quanto, questo sentimento, la faccia da padrone tra le sue strade, tra le architetture antiche e quelle più moderne, tra le quali non c’è astio, non c’è invidia, ma solo una inspiegabile sintonia.

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Benvenuti a Losanna

La Svizzera è un Paese che conosco poco, devo dire la verità.
So che ci sono stata da bambina, insieme ai miei genitori, perché ci sono album di vecchie foto che me lo ricordano, però ne ho poca memoria, e così sono “approdata” in questa terra straniera con tanta curiosità e pochi pregiudizi.
La prima cosa che si nota, appena si arriva a Losanna, capitale del Cantone Vaud, è che è una… città multistrato! Tra la torre più alta della splendida Cattedrale gotica e la riva del lago Lemano, sono svariati i livelli di strade, ponti e viottoli che si intrecciano tra loro.
E’ un’aria romantica, morbida, rilassata, quella che si respira qui: deliziosi scorci tradizionali, come Place de la Palud con al centro il bellissimo Municipio con pluviali a drago, si alternano a elementi del presente e del futuro, come il quartiere artistico e giovane del Flon, a pochissime fermate della metropolitana più in là.
Dedicare una manciata di ore fugaci alla visita della città sarebbe veramente un peccato, perché ha tanto da offrire e tanti modi di emozionare, tuttavia sa essere magica in ogni suo centimetro quadrato e diventa, così, una meta particolarmente indicata per un weekend romantico non molto distante dall’Italia.

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Non limitatevi a guardare la cattedrale, ma concedetevi due passi nel suo piazzale: oltre ad intravedere l’antica Accademia di teologia protestante, potrete godere di un panorama mozzafiato di tutta la città fino all’orizzonte.

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Anche la zona di Ouchy, conosciuta in quanto sede del Museo Olimpico, è incantevole…

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…ma anche le zone più nuove e bizzarre hanno il loro fascino!

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Non perdetevi assolutamente…

…la degustazione di birre artigianali da Les Brasseurs, possibilmente dopo una bella visita al nuovissimo acquario e vivario Aquatis! Un racconto reale e vivo delle creature di acqua dolce, sia della fauna locale, sia dal mondo più lontano.
Come ad esempio la mascotte: il drago del Komodo vi aspetta lì.

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Provate questo albergo!

Io ho soggiornato qui e mi sono trovata splendidamente: l’Hotel de la Paix ha una cura impeccabile per tutti i dettagli e per gli ospiti.
Molto comodo per via della posizione centrale, consente di spostarsi comodamente a piedi ed è vicinissimo alle piazze più suggestive della città. Anche fare due passi la sera, dopo cena, sarà un piacere e si potrà vivere senza dover organizzare tutto in anticipo!
E poi, se avrete la fortuna di avere un balcone come l’ho avuta io, la vista è semplicemente incredibile.

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E fermatevi a mangiare qui!

Se anche voi, pensando alla Svizzera, visualizzate automaticamente dentro di voi montagne di cioccolato, allora siamo sulla stessa lunghezza d’onda!
Nonostante i miei sforzi, non sono riuscita a capire dove si trovi la casa del signor Lindt, però ho trovato un posticino che realizza dei tartufi davvero eccezionali e in cui ho avuto la fortuna di fare una bella degustazione: la Chocolatière è un’istituzione in città dal 1970, pensate che i clienti se ne innamorano così tanto che… una di questi è addirittura diventata l’attuale proprietaria!

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Se invece avete intenzione di fare tappa nel Museo Olimpico di cui vi parlavo prima, scelta che consiglio di fare anche perché ha un approccio molto innovativo all’argomento che tratta e nella parte finale il visitatore è invitato a mettersi alla prova in prima persona, vi sarà poi necessario fare un bel brunch caldo in un ambiente moderno e accogliente! Ecco perché vi suggerisco di prenotare preventivamente un tavolo al TOM, il bistrot del museo stesso. Anche con il tempo grigio, come quello che ho trovato io, la vista dalle ampie finestre è pazzesca e il cibo è davvero buono!

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Per un piatto tradizionale, invece, è senza dubbio il Café du Grutli la scelta più indicata, ma di questo ne parleremo nel prossimo appuntamento qui sul blog…

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Una dritta? Lasciamoci così, per il momento: se volete spostarvi più agevolmente e in maniera più celere, acquistate la Transport Card. In questo modo potrete raggiungere velocemente tutti i punti della città e le incantevoli zone dell’hinterland!

Un grazie particolare a…
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YNot (trolley)
Ottaviani bijoux (bracciale in smalto con gufo)
Kiabi (giaccone, maglione beige)
Lesara (maglione nero e gold)

Testo e fotografia
a cura di Micol Uberti

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