Sfilate, cocktail party, shooting, colazione fuori: durante la Fashion Week l’agenda scoppia di impegni e poter soggiornare nel cuore della città è un aiuto indispensabile per uscirne vive!
Nel cuore della Milano di ieri…
Trovarsi a due passi dal Duomo ma rimanere avvolti dalla magia della Milano di ieri: il mio ideale di vita è esattamente questo. Sono attratta dal movimento, dalle luci della modernità, la frenesia per le strade mi fa sentire viva. Ma sono i sampietrini e le casette che si affacciano sui vicoli più stretti, ciò che voglio vedere quando mi sveglio la mattina. Ecco: la casa diBrera Apartmentsin via Nerino ha realizzato questo mio sogno. In cinque minuti a piedi ci si trova davanti all’imponente Duomo, a due ci si ritrova immersi nella caotica via Torino, ma per farlo si passa dalla deliziosa e familiare San Maurilio. Si potrebbe chiedere di più? Non per me!
Via San Maurilio, appena di fianco a via Nerino
…con tutte le comodità del design e dell’architettura moderna.
Nonostante il contesto più tradizionale, però, l’appartamento si presenta ultra moderno e ricco di tutte le comodità del caso. Un ampio specchio all’ingresso, perfetto per rifinire il look prima di uscire, due camere da letto di cui una con una parete in vetro che rende la zona giorno un continuum con quella notte e che dona molta luminosità. Doppio servizio, una zona cottura che si affaccia su un’adorabile terrazza (peccato non aver potuto godere anche lo spazio esterno causa gelo polare!) ed un comodo divano su cui sprofondare la sera per godersi un po’ di sano relax davanti alla televisione. Possibilmente con una tazza di tasana fumante tra le mani o un fresco bicchiere di vino per distendersi!
Adorabili dettagli: le pareti ricoperte di tessuto con rappresentazioni di Milano.
E’ arrivato il Natale da Ikeaed è più dolce che mai: ispirato alla natura selvaggia della lontana Islanda, la casa si veste di amore e gioia, di voglia di condividere, di coinvolgere chi amiamo in questa grande festa che comincia proprio dagli addobbi in casa. Troppo complicato o troppo tradizionale? Vi sbagliate, perché il Natale da Ikea è diverso, è semplice e divertente. Tutto è in evoluzione, come la nostra voglia di cambiare… Anche arredamento!
Strana affermazione per essere riferita ad un ristorante, lo so, ma credetemi: non è solo un modo di dire per il fatto che ai tavoli non troverete nulla che tagli (ai vegani non servono i coltelli in effetti), ma anche per l’eleganza shabby chic del luogo, la compostezza del personale, presente senza essere invadente. Un insieme che ti lascia dentro in maniera incisiva una sensazione di relax e che ti porti dietro anche una volta che esci da Soulgreen. Gli spazi grandi e con ampie vetrate hanno muri che sembrano abbandonati (volutamente) all’usura del tempo, eppure trasmettono calore, accoglienza. Nulla a che vedere con l’immagine austera che doveva esserci prima, quando quel luogo ospitava una banca. Gli arredi sono opere di riciclo artistico, come gli appendiabiti in pezzi di legno che si scompongono, o le lampade ricavate da piatti, brocche e bicchieri di vetro rivisitati in nuove forme. “L’anima green” del suo nome pervade ovviamente tutte le pareti, con i colori della vegetazione che ci vive, parte integrante e non addobbo. Gli investimenti ambiziosi firmati Percassi si riflettono in eleganza, a differenza di certe location che fanno del “farsi notare” a tutti i costi il loro punto di forza. Eppure cose da notare qui ne troverete! Per esempio, lo scenografico impianto di filtraggio dell’acqua che occupa una intera parete. E poi staccate un attimo gli occhi dal piatto e mettetevi col naso all’insù: sapete che quando è stata smantellata la banca sono comparsi i bellissimi soffitti che ora sono sopra di voi? Un’ultima, non trascurabile, particolarità: sapete che all’interno di Soulgreen sarete circondati da flussi di energia positiva grazie all’assenza di spigoli vivi in qualsiasi parte dell’arredamento, tavoli compresi? Unicaeccezione il bancone della reception, che gli spigoli li ha, per mantenere all’esterno l’energia negativa. Ve lo avevo detto: qui ci si sente al sicuro!
Ritorno alle proprie origini
Testo a cura di Micol Uberti
…ci si sente al sicuro davvero, anche per le proposte culinarie del ristorante. La natura sa essere accogliente come l’abbraccio di una persona che amiamo e i colori che esplodono nel piatto trasmettono un senso di energia e di serenità che difficilmente troveremo in ciò che è artificiale. Ecco che accade la magia, allora: un boccone ti riporta alle origini, a quell’equilibrio primordiale che chissà quando e dove è andato perduto. E poi, scusate se è poco, c’è il gusto della scoperta, oltre che quello della ricetta dei bravissimi chef di Soulgreen. Scoprire una cucina inusuale, gli accostamenti impensati ma per nulla impensabili, fermarsi a rimirare il proprio piatto prima di prendere il coraggio di scomporlo affondandoci finalmente forchetta o cucchiaio per portarlo alla bocca e cominciare a viaggiare verso un mondo nuovo. E’ la semplicità, ciò a cui ci stiamo disabituando. Ma c’è un luogo in cui viene custodita gelosamente, lontano dalla semplicità con cui spesso lasciamo che le nostre idee vengano corrotte e dalla velocità con cui ci si dimentica da dove veniamo. Quel luogo è Soulgreen.
Un tempo avrebbe potuto sembrare un accostamento azzardato, abbinare il nome di un centro commerciale e quello di un albergo di lusso. Ormai però, questi centri, assumono sempre più le sembianze di vere e proprie gallerie dello shopping, con brand che spaziano dalla grande distribuzione all’alta gamma, dove ci si reca non solo per fare acquisti necessari ma anche per passeggiare, prendere un aperitivo, cenare e addirittura godersi un film. Credo sia questo il concetto che ha fatto sì che venisse scelto il Mandarin Oriental come luogo per presentare alla stampa il nuovoOrioCenterche, ampliato di 35 mila m², diventa il primo shopping mall in Italia ed uno dei più grandi in Europa, arrivando a 280 nuovi negozi, tra cui oltre 50 bar e ristoranti, un hotel e 14 sale cinematografiche. Sapete che la sala Imax ha lo schermo più largo d’Europa?
Mandarin Oriental: una cornice d’incanto
La conferenza stampa ci accoglie in uno degli alberghi più lussosi di Milano, il Mandarin Oriental, al confine fra Brera e il quadrilatero della moda, a 300 metri dalla Scala. Sapete che occupa addirittura quattro edifici del XVIII e XIX secolo? Qui il lusso si coniuga con un elemento “residenziale”: il legno non a caso è l’elemento prevalente insieme al marmo, entrambi lavorati a mano e di rigorosa provenienza italiana (l’unica eccezione è il marmo azzurro del Brasile utilizzato per la suite presidenziale). L’ispirazione è quella delle abitazioni dell’alta borghesia anni ’30-40 e in effetti sembra proprio una grande dimora privata, dove ogni ambiente ha un colore diverso e pezzi di design. Il suo ristorante Seta, che vanta piatti opere d’arte di Fornasetti, ha una parte esterna, in uno dei due chiostri che ci ha ospitato per il lunch post conferenza. L’altro chiostro ospita invece il Mandarin bar e bistrot. Sapete che, per il Reverse Martini, il bar manager ha fatto produrre appositamente bicchieri a rovescio? Lo scorso anno più di trecento ospiti illustri tra moda, arte, spettacolo e finanza hanno festeggiato qui il capodanno cinese e l’arrivo dell’anno della scimmia con un party caratterizzato da corone di orchidee bianche e archi di lanterne rosse. Un perfetto connubio tra il lusso dell’estremo oriente, che caratterizza la catena del Mandarin, e l’eleganza della nostra città che lo ospita, simbolo della moda per eccellenza.
Testo a cura di Franca Bergamaschi
Fotografie a cura di Micol Uberti
Che struccarsi sia fondamentale, te lo hanno detto già nonna, mamma e amiche varie. Peccato che tra il dire e il fare… ci sia di mezzo il mare! Un mare fatto di voglia, forza di volontà, tempo. Tempo, sì, perché il momento dello strucco non è un gioco: bisogna dedicarsi a sé per pulire in profondità la pelle, liberandola anche dalle tracce più impercettibili di fondotinta e mascara. So bene di cosa parlo, perché spesso e volentieri non ho molta voglia di mettermi all’opera neppure io!
Ma oggi ho una bella notizia per superare questo ostacolo una volta per tutte.
Sto parlando della nuovaAcqua Micellare Extra Delicata by Nivea!
Tutti parlano di acqua micellare, ma nessuno spiega veramente perché. Eccomi qui, ci penso io. Innanzitutto, per quale motivo si chiama così? Perché contiene le micelle, che sono delle piccole molecoline che si abbracciano tra loro per rimuovere insieme qualsiasi tipo di impurità (sudore, maquillage, sebo, ecc.)… ma allo stesso tempo questo prodotto è anche acqua, proprio perché ha il suo stesso ph! E sai questo cosa significa? Che la tua pelle non subirà alcuno stress ed il suo equilibrio sarà intatto 🙂 Sei davanti ad un prodotto super naturale.
E’ molto semplice anche nel modo di utilizzo, non solo nella sua struttura: dopo aver imbevuto due dischetti di cotone, lasciali agire per qualche secondo sugli occhi e poi trascina via il trucco (mi raccomando, sempre dall’interno all’esterno, il contrario non va bene!).
Successivamente, potrai passare al viso. Hai sentito com’è rinfrescante? Io adoro utilizzare questo prodotto anche la mattina per preparare la pelle ad un nuovo giorno! Soprattutto nel mio lavoro, infatti, capita spesso che si debba indossare spesso più maquillage di quanto non si faccia regolarmente. Con l’Acqua Micellare Nivea ogni volta è come se il mio viso tornasse nuovo!
E soprattutto, ci vuole davvero poco tempo per struccarsi alla perfezione, addirittura si può evitare di risciacquarlo.
La mia pelle è molto molto delicata, si capisce bene dal suo chiarore e dalle mie continue lamentele nelle Instagram Stories in cui racconto le mie disavventure giornaliere sul profilo @micoluberti_official eheheh Aver trovato finalmente un prodotto che la rispetta al 100% pur rimuovendo fino in fondo tutte le impurità è davvero una scoperta grandiosa, per me.
Tu conosci già questo prodotto? Ti invito a provarlo e scoprire una nuova dimensione del momento strucco che da ora in poi sarà un vero piacere!
Ritratti a cura di Bruno Uberti
Fotografie still life a cura di Micol Uberti
Ad un certo punto della conferenza stampa di cui vi ho parlato stamattina (se vi siete persi l’articolo, basta cliccare QUI per trovarlo), le luci si fanno più basse e la musica, composta dalle note di Somewhere Beyond the Sea suonata da un’orchestra sinfonica, si fa più piena. Ed ecco che entra in scena lei e niente è più come prima. Non mi sembra di esagerare a dirlo, perché quando un gioiello del genere fa la sua comparsa, tutti gli equilibri precedenti cambiano: gli occhi sono lì, la mente comincia a vagare apprezzando la sua estetica e sognando viaggi meravigliosi lungo la Costa Azzurra a bordo della piccola Fiat 500 Riva, i suoni intorno si fanno più ovattati e lontani e la storia d’amore tra te e quella carrozzeria “Blu Sera” inizia proprio in quell’istante. When she comes into the press room, anything turns different: eyes on her, mymind that softly slips away toward a magical world made of trips in Cote d’Azur… a real love story began as long as I fell in love with her “Evening Blue” body.
Il colore intenso è un grande classico Riva, immediatamente riconoscibile da chi, in questo mondo di lusso ed eleganza, è abituato a viverci da sempre. The color is something very familiar to those who usually live in this world of class and luxury, a typical shade of Riva.
I sedili si vestono di un’elegante pelle Poltrona Frau, in un delicato tono panna con profili in tinta con l’esterno. Seats are covered by an elegant Poltrona Frau light beige leather and their features match with the outside.
Un dettaglio che personalmente ho trovato davvero bello è il cerchione: a 20 razze sottili dipinte con la tavolozza bicromatica dell’intera vettura e mozzo lavorato. Una particolarità di cui non ho trovato notizie online ma che non è sfuggito al mio occhio scrutatore e amante del bello! I loved to die the wheel rims, those special details I instantly noticed when I saw this Fiat 500 Riva: composed by 20 spokes that have been painted with the same palette elements of the rest of the car and by a decorated hub.
La plancia è completamente rivestita di legno di mogano, con profili in acero proprio come i motoscafi Riva. Un vero lusso per gli occhi. La presenza di questo materiale di ritrova anche nel volante, nel battitacco e nel baule. Ricoprire il cruscotto non è stato certo semplice ma è stato ugualmente possibile grazie ad un’invenzione esclusiva, primato mondiale assoluto, di casa Fiat: una scocca completamente in fibra di carbonio che fa da supporto al legno, assorbendo così le microvibrazioni e rendendo totalmente silenzioso il rivestimento. Dashboard is completely covered by a mohogany wood panel and features are made of maple. This cladding lays upon a carbon fibre shell, in order to absorb the little creakings made by vibrations during the drive experience.
Naturalmente, è stata pensata anche la versione cabrio per questa topolina elegantissima ma super moderna e confortevole: è il modello che ho provato io su strada, rimanendo sempre all’interno del cantiere in quanto gli esemplari presenti ieri non era targati. You can also find the cabrio version, that is the one I drove yesterday into the boatyard parking because the two examples for the conference weren’t registered.
La “linea di bellezza”: un marchio di fabbrica Riva immancabile!–The “beauty line”: a Riva trademark that couldn’t miss!
Se questa meravigliosa vettura ha conquistato anche voi, ci sono due cose che dovete sapere prima di comprarla: la prima è che sarà disponibile alla vendita dal 4 luglio, data simbolica in cui, nel 1957, venne creata la prima 500 Fiat. La seconda è che i primi cinquecento esemplare avranno anche una chicca di eleganza in più, data da una targhetta in argento su cui si potrà far incidere il nome del proprio yacht… o di ciò che vi sta più a cuore! Più unica di così… If you too fell in love with this fabulous car, you should know a couple of things before buying it: the first one is that it’s gonna be available since the 4th July, to cherish the 59th birthday of 500 Fiat, and the second one is that the first five hundreds examples will have a little silver plaque on which you can got engraved your yacht’s name or whatever you’d like to!
Ecco, lo sapevo. Stavo per entrare in doccia e invece suona il campanello: sono sempre loro, quelli che piombano a casa tua con patatine e pizzette senza avvisarti prima…
Beh? E che problema c’è?! Da me è sempre l’ora giusta per un aperitivo!
Non c’è gioia più grande se non quella che si prova nel condividere le cose semplici della vita con qualcuno di speciale, come ad esempio gli amici di sempre. L’ospitalità è un’arte, ma non per questo ha bisogno di grandi studi e preparazione: basta la voglia di farsi due risate e un pre-cena può diventare indimenticabile anche solamente grazie a una scodellina di pop corn. Certo, diciamo che se lo avessi saputo prima avrei preso qualcosa da bere… per fortuna che c’è Deliveroo, che ti porta a casa ciò che vuoi nel giro di pochi minuti dopo aver fatto l’ordine online! Anzi, sapete che vi dico? Unitevi anche voi! Vi invito a fare un brindisi insieme a me, oggi: stappiamo insieme un Crodino e l’allegria è assicurata.
Fresco, frizzante, biondo, da servire con ghiaccio e gustare mentre si scambiano due chiacchiere: fa subito venire voglia d’estate! È questo il segreto per ricaricare davvero le batterie dopo una settimana di lavoro, o per pensare con leggerezza e brio a quella che verrà!
Vi assicuro che anche i vostri amici più timidi non sapranno resistere all’apribottiglia fuori di testa che si trova nella confezione… appena lo appoggiate al tappo parte il mitico jingle della pubblicità!
IL BIONDOOO! CONQUISTA TUTTI COL SUO SGUARDOOO!
Insomma, ora mi aspetto che arrivi anche Owen Wilson a bussare alla porta di casa mia. E se non porta nulla con sé? Ok, preparo già la pagina Google di Deliveroo aperta sullo smartphone… 😀
A volte capita di rimanere attratti da qualcosa che è enormemente diverso da noi, ma la verità è che soltanto ciò che ci è simile riesce davvero a farci sentire bene. È in quel momento che siamo liberi veramente di elevare la nostra anima, di alleggerire la mente e di poterci permettere il lusso della serenità: così è accaduto quando sono entrata al Fogg, il nuovissimo library café di Sarnico, sul lago d’Iseo. Vi racconto come è andata. Ci sono capitata dentro in un giorno di pioggia, l’umore non proprio alle stelle e la voglia di isolarmi un po’ dal mondo godendomi solo una tazza di caffè. E invece… invece mi hanno accolta un sorriso cordiale, una parete di libri e tanti piccoli dettagli che erano esattamente ciò che avevo sempre sognato per casa mia. Le stesse lampade, il recupero creativo dei bancali, la filosofia di vita che abbraccia le cose belle e positive perché, in fondo, l’amore porta amore… voilà, in un istante mi sono dimenticata di tutto il resto. Ho sentito così tanta pace, lì dentro, che il giorno dopo sono tornata di proposito per la pausa pranzo e per scattare qualche foto: un posto così meritava di essere conosciuto anche da voi!
Sull’aspetto del locale, c’è poco da dire: parla da sé. Le scale dipinte come fossero il dorso di tanti libri accatastati uno sopra all’altro è senz’ombra di dubbio l’elemento più forte, che porta a stare a rimirarli uno ad uno, chiedendosi come sia possibile che una mano umana possa avere tanta precisione. Alcuni miei amici sono già pronti a rubare l’idea!
La posizione, poi, è semplicemente da favola. Proprio sul lungolago, a pochissimi passi rispetto al palazzo in cui ho l’appartamento, è un ottimo punto di sosta durante una passeggiata. Che sia per un panino, uno spritz (o, se volete, “un pirlo”, come lo chiamano qui) oppure una buonissima tisana d’erboristeria in inverno, la scusa per fare un salto al Fogg è sempre facile da trovare.
Se tutto questo non fosse bastato per incuriosirvi, allora vi aggiungo che le foto appese alle pareti, scattate tutte da un amico della proprietaria del locale, sono semplicemente spettacolari e che vi perdereste davvero qualcosa di speciale se non assaggiaste la mousse di cacao e cocco vegan che ho mangiato io in pausa pranzo!