Pranzo gourmet con Quomi : penne di lenticchie rosse con ragù di pollo.

Cucinare mi piace.
Mangiare mi piace.
Che novità, eh? In effetti è un aggancio un po’ scontato per iniziare un articolo!
Quello che non sapete (forse) è che mi piace anche vivere nel mio mondo ideale in cui io rimango spalmata sul divano, per quel poco tempo che posso farlo, e tutto ciò che desidero giunge a me in uno schioccar di dita.
Troppo facile, un sogno un po’ snob! E invece no.
Cosa c’entrano queste tre premesse da sole? C’entrano, perché sono ciò che mi ha fatto scegliere il mio pranzetto di oggi.

Quomi, gli ingredienti direttamente a casa tua

La comodità è una gran cosa e spesso il cibo pronto è un grosso aiuto, ma dobbiamo anche ammettere che toglie al momento del pasto una peculiarità fondamentale: il momento creativo del preparare il piatto.
Non vi è mai capitato di sperimentare aggiungendo una spezia in più, di assaggiare un impasto intingendo il dito nella ciotola, di godere del profumo che riempie casa durante la cottura di un sugo? Sono tutte emozioni che si perdono nel caso di un piatto pronto e, sinceramente, io faccio veramente fatica a rinunciarci.
Quomi è la soluzione ideale per me: dopo aver selezionato la ricetta dal loro sito internet, in pochi e rapidi passaggi è possibile ordinare tutto l’occorrente necessario per poterla preparare direttamente a casa propria. Et voilà!
Riceveremo tutto l’occorrente, con tanto di indicazioni precise per ottenere il migliore risultato.

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Solo ingredienti di prima qualità

Ciò che si trova nella confezione Quomi è una vera e propria ricetta gourmet non solo per quella che sarà la pietanza finale, gustosissima e particolare, ma anche e soprattutto per gli ingredienti di prima qualità, come ad esempio il macinato di pollo Fileni con cui ho preparato il ragù per condire le penne di lenticchie rosse.
Una vera delizia ed una garanzia anche!

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La ricetta: un gioco da ragazze… super impegnate!

Seguire gli step per creare la ricetta selezionata a casa è davvero semplice e non richiede mai troppo tempo.
I consigli degli chef Quomi, infatti, sono pensati proprio per far risparmiare ogni minuto e incastrano alla perfezione i vari passaggi.
Loro lo sanno che noi, ragazze super impegnate, non conosciamo modo migliore se non il cibo per premiarci dopo una fitta giornata di impegni..
Per preparare le mie penne di lenticchie rosse con ragù di pollo, ho impiegato appena 25′!

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Aggiungi un posto a tavola!

E se non foste da sole a tavola?
Non penserete forse che la ricetta è solo una persona!
Quomi è dell’idea, come me, che il momento del pranzo o della cena vada necessariamente condiviso: mangiare è un piacere che va di pari passo con il concetto di convivialità!
Tutti gli ingredienti contenuti nella box sono per 4 persone massimo.
In caso di amiche del cuore che piombano a casa senza troppo preavviso!

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Testo e fotografia a cura di
Micol Uberti

 

Il giorno del mio compleanno

Sono nata il 22 dicembre.
Ci pensate? Ho appena 9 giorni di relax, prima di sentirmi dire che sono già nell’anno in cui ne compio uno in più. Da una parte se ci penso mi fa ridere, dall’altra mi rendo conto di quanto veloce scorra il tempo… mi sembra ieri il giorno in cui soffiavo su 28 candeline e invece sono passati già quasi due mesi!
Non sono neppure riuscita a raccontarvi come ho passato il mio compleanno, cosa ho mangiato di buono, che sorprese ho ricevuto… Ecco, oggi sono qui per recuperare.

Una tavola gourmet

Diciamolo, una tavola imbandita con aperitivi, stuzzichini, delizie da mangiare e da bere, merita un po’ di riguardo! Merita rispetto la bontà della Mortadella Bologna IPG con cui abbiamo iniziato il pranzo, tagliata a fette spesse e successivamente scontornata con le classiche formine di Natale… una magnifica consolazione per chi, come me, non ce la fa proprio a non bruciare i biscotti in forno. E non è neppure così grassa come si pensa…

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Il brindisi? A dispetto del territorio franciacortino in cui abbiamo festeggiato, i calici questa volta si sono riempiti di La Pettegola Banfi, un delicato e armonioso vermentino toscano. Mia mamma dice che il nome già la diceva lunga sul fatto che sarebbe stato molto adatto a me… secondo me è solo invidiosa perché, invece, un vino che si chiama “La Pentola di Fagioli” non esiste! O quantomeno… io non ne sono al corrente!

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L’abbinamento tra questo bianco ed il mio amato Grana Padano DOP devo dire che si è rivelato magico, come immaginavo. Le note armoniose del vino unite al sapore brioso di questo formaggio che è un must have nel mio frigorifero ha creato una combinazione che ha letteralmente spalancato le papille gustative, preparandole alle portate successive.

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Per viziare un po’ i miei invitati, ho tenuto conto anche dei gusti più disparati e ho proposto anche qualcosa che fa subito festa e mette tanta allegria: le patatine!
Diciamocelo, tanto lo sapevo che se non lo avessi fatto, me le avrebbero sicuramente chieste! Sono uno di quegli appetizer casalinghi di cui si sente proprio la mancanza quando non ci sono… anche quando la loro assenza è determinata dal fatto che sono finite in meno tempo di quanto ci si aspettava! E così una Lay’s tira l’altra e i sacchettini di Mediterranee sono spariti in men che non si dica. Beh effettivamente sono molto buone e quello che apprezzo di più è il taglio un po’ più spesso del solito che le fa scrocchiare e dà una soddisfazione immediata.

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Mamma mia, rivederle in queste foto mi fa tornare una voglia matta di mangiarle…
Stai buona Micol, ricordati che stai andando in palestra e sei a dieta!

Certo, come se invece ora mi fosse indifferente parlarvi della pastiera napoletana di Grano Chirico (senza dubbio la migliore che abbiamo mangiato mai) e dei biscotti personalizzati di Grammo Milano con cui ho concluso il pasto… Mi rincuora però pensare che queste cose me le sono mangiate a tempo debito. La pastiera è una delle mie torte preferite, l’acqua di fiori d’arancio con cui è arricchita la farcitura rende davvero prezioso il suo gusto… sinceramente capisco perché esistono numerose leggende su questo dolce!
Se ancora, invece, non ce ne fossero riguardo i biscotti al burro, ci penserò io a inventarne. Non si può non amarli! Sono così… così… rassicuranti!
Sono l’emblema del comfort food secondo me.

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shot by Instagram – @micoluberti_official

Ma la festa non finisce qui

Vi pare forse che una come me può festeggiare solo con un pranzo?
Da me si va avanti per giorni, quasi quanto un matrimonio indiano insomma!
Mi piace essere coccolata, questa è la verità.
Ma non voglio dilungarmi troppo, preferisco riproporvi qui gli scatti con cui vi ho raccontato il mio ventottesimo su Instagram!

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Testo a cura di Micol Uberti
Fotografia a cura di Micol Uberti, Franca Bergamaschi

Rimettiamoci in forma con Zerbinati!

Bagordi, bagordi natalizi…
Quanto conosco bene queste due parole!
Non ho mai nascosto la mia golosità, ma adesso non ci sono proprio scuse per rimettersi in forma.
E allora cosa c’è di meglio di una settimana depurativa?

Siamo nell’era del cibo sano & gustoso

Non bisogna più pensare alle diete tristi insapore e monotematiche, anche perché la tendenza non è più quella di un regime drastico e temporaneo. Ormai lo sanno tutti che è meglio optare per uno stile alimentare sano, intelligente e duraturo! Complici anche le sempre maggiori informazioni sulla nutrizione, fruibili da tutti, e da aziende che si impegnano a passare questi messaggi. A breve ne vedremo molto presto una!
Ma qual è il segreto per cambiare stile di vita ma non mollare?
Innanzitutto è necessario essere onesti con noi stessi, nel bene e nel male.
Questo significa, da una parte, conoscere il proprio corpo e le proprie necessità ma anche la propria mente e i suoi punti deboli.
Per esempio, proporre a me una dieta ipocalorica senza nemmeno l’ombra di pasta o pane, equivarrebbe a fallire in partenza. Fortunatamente però, ora abbiamo a disposizione una scelta vastissima di cibo sano & gustoso che non ci lascia più la possibilità di accampare scuse!
Una volta individuato il problema, ascoltando il nostro organismo, sarà semplice trovare un nuovo equilibrio che soddisfi tutte le nostre esigenze!

Zerbinati e la guida di Remise en Forme

In questo caso è ottimo l’esempio di Zerbinati, Cucina di Famiglia, che propone un piano di una settimana per depurarsi, che offre però anche molti spunti per trovare benessere e allegria, mangiando naturale.
Vi è mai capitato di assaggiare i loro prodotti?
A me piacciono moltissimo, soprattutto i burger e le zuppe!
In ogni caso, se ve li foste persi, avrete sicuramente modo di darci dentro: offrono più 160 delizie!
Non pensiate che questo programma sia un semplice elenco di pasti consigliati, infatti è molto di più. E’ un menù studiato nei minimi dettagli insieme a Clelia Iacovello, farmacista e consulente nutrizionale nutraceutica.
E’ grazie alle conoscenze profonde delle due figure che è possibile trovare non solo una guida alimentare ma anche tante interessanti chicche da sfruttare tutti i giorni!
Ad esempio, lo sapevate che la curcuma (quella bellissima spezia in polvere ritratta nella mia foto insieme al flan di zucca Zerbinati) dà il meglio di sé quando viene associata al pepe nero? Insieme sono una bomba depurativa ed antiossidante.
Seguitemi su Instagram per saperne di più e nel frattempo… bon apetit!

Testo e fotografia a cura di
Micol Uberti

Un dolce weekend con Armani Dolci

Weekend.
Dolce weekend.
Morbido con il rumore delicatissimo del raso di un fiocco che si scioglie.
Ammaliante come una scatolina preziosa da aprire.
Sorprendente come un cioccolatino che si scopre ripieno di deliziosa mousse di frutti di bosco.
Intrigante come una consistenza da scoprire al palato.
Pregustato, bramato, voluto… come una pralina Armani/Dolci.

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Testo e fotografia a cura di Micol Uberti

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Twinings: i nuovi Infusi che scaldano il cuore

Che persona strana, che sono…
Vedo un vaso che contiene un mazzo di rose bellissime ed io trovo che però la protagonista della foto debba essere quella con un petalo un po’ più appassito.
Di fronte a una crema di zucca deliziosa, il picco di emozione mi arriva dal vedere che viene servita in tazze da tè scompagnate e di diverse dimensioni.
Ho un tavolo enorme a disposizione come piano di appoggio per il soggetto da fotografare e io vado ad inquadrare proprio il punto in cui le fibre del legno invece si separano e sembrano quasi rompersi.

Ho sempre avuto questa tendenza: trovo piacere estetico in ciò che è distonico, preferisco il dettaglio “fuori dal coro” ma pieno di vita, credo che le emozioni che provo mentre scatto passino proprio dallo scovare queste particolarità. In fine dei conti, in quegli scatti, ci sono molti più studi ed analisi di quanto sembri… Non tanto nella composizione o nell’osservazione della luce (lì devo ammettere che vado molto a cuore e infatti capita che sbaglio), quanto piuttosto nel passare in rassegna ogni centimetro quadrato di ciò che immortalerò. Credo profondamente che sia proprio l’incontro di anima e mente a generare i risultati migliori: me lo ha confermato Mr Twining, a casa di Alice.
Alice chi? Quella del Paese delle Meraviglie?
In un certo senso sì, lasciate che vi racconti!

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Qualche giorno fa sono stata invitata ad assaggiare le nuove, profumatissime novità di Twinings, azienda leader mondiale nella produzione del tè, che questa volta dedica tutta la sua attenzione al mondo degli Infusi e ne propone otto diversi tipi. Avete mai pensato che queste bevande calde possano essere ottime per accompagnare un pasto? Io sì e devo dire che lo faccio anche spesso, a casa. 
Lo hanno pensato anche loro e infatti, per l’occasione, hanno preparato uno splendido pranzetto a Gipsyland, dimora di Alice (la trovate su Instagram come @a_gipsy_in_the_kitchen), Alessandro e della loro dolcissima Brie, una cagnolotta tutta occhioni languidi e leccatine.
Alice ha cucinato Meraviglie per noi, Mr Twining invece ci ha raccontato con una profonda passione ed una conoscenza smisurata tutti i retroscena della creazione di un nuovo infuso: ci ha spiegato come, durante questi 307 anni di esistenza del brand, siano cambiati gli approcci non solo al mondo del tè, ma anche alle esigenze gustative di tutto il mondo, di come la qualità debba essere sempre altissima e come, per questa ragione, sia necessario che i loro master blender debbano essere delle figure che eccellono per il loro palato fine e la loro formazione direttamente sul campo, affiancando chi lo è già da qualche anno. Il vero creatore delle loro miscele è Jeremy, un uomo che ha viaggiato per anni in tutto il mondo, esperienze grazie alle quali è ora in grado di selezionare sapientemente le materie prime migliori e di conoscere i gusti dei vari popoli. Mi è rimasto in testa questo nome, me lo immagino un po’ come i vecchi avventurieri vestiti con un completo kaki e la mappa geografica (ovviamente sporca di impronte di tazze di tè) arrotolata sotto il braccio, pronto a inoltrarsi nelle fitte foreste alla ricerca degli ingredienti perfetti. Chissà, ad esempio, da dove proviene lo zenzero del nuovo Infuso, che lo vede accostato al limone… ha un sapore così caldo, così avvolgente…
Ora che sono a casa con il mal di gola ne berrei volentieri una tazza. Anzi, sì, dopo me ne preparo una. Rigorosamente seguendo i consigli per prepararla a regola d’arte, s’intende! L’acqua utilizzata dev’essere fresca, che sia minerale o da rubinetto, deve essere portata ad ebollizione ma appena raggiunge questo punto va spenta. Successivamente si mette una bustina per tazza e si lascia in infusione per circa cinque minuti. La teiera va sempre e solo lavata con acqua e bicarbonato per non alterare gli aromi.

Insomma, me ne sono fatta di cultura a riguardo, eh?
E dicevamo: nel frattempo, Alice cucinava. Era nella sua cucina, probabilmente l’angolo di casa in cui passa più tempo, quello che vediamo spesso nelle sue Stories su Instagram, in cui si fa fotografare e dove crea dei piatti buonissimi, come la vellutata di zucca guarnita con coriandolo e nocciola. O come lo Smorrebrod danese, ovvero salmone affumicato con la birra bionda e legno di faggio (era la prima volta che lei e il fidanzato provavano a farlo, il risultato è stato eccezionale!) servita su pane e accompagnata da finferli e aneto fresco. Non saprei dirvi cosa era più buono tra le due proposte!
Io, nel dubbio, ho comunque fatto anche il bis…

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Essere lì tutti insieme, in pantofole, con la padrona di casa che affettava e mescolava, Stephen Twining che con discrezione si guardava in giro e dispensava sorrisi mentre l’interprete lo aiutava ad comunicare con noi italiani, Alessandro che riprendeva ogni istante dell’incontro, Brie che annusava e osservava… essere lì tutti insieme, tra l’altro in un’abitazione privata e arredata esattamente come ho sempre amato… è stato magico
Ho trovato il perfetto incontro di cuore e mente, di passione e studio, di istinto e premeditazione. Non sono molti gli eventi che ti regalano davvero un’emozione, ma questo è stato sicuramente uno di quelli.
Anzi, non solo.
E’ stato uno di quelli per i quali sei veramente grata.

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Testo e fotografia a cura di Micol Uberti

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Dalla cartella stampa:

Mr Stephen Twining e la sua nuova collezione di Infusi
(già disponibile presso supermercati ed ipermercati)

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#FotoRacconti – L’Étoile del mondo food? Si trova sul lago d’Iseo

Che a me piaccia fotografare cibo, è ormai cosa nota a chi mi segue da tempo sia sul blog sia sul mio profilo Instagram, ma devo ammettere che dopo anni che mi dedico a questa passione, comincio a capire che la riuscita di una fotografia è data per l’80% dal piatto ed il restante dalle mie capacità. Non perché siano scarse, ma perché è proprio il cibo che mi ispira, se manca la scintilla d’amore tra me e il soggetto dei miei scatti, non verranno mai bene come vorrei.

Ho trovato un posto che ha saputo affascinare i miei occhi e ammaliare le mie papille gustative, un luogo in cui l’eccellenza non si trova solo nelle materie prime impiegate per la preparazione dei piatti del menù, ma anche nel personale che è instancabilmente appassionato, preparato, presente ma discreto e leggero come una piuma al tempo stesso.
L’Étoile è questo posto delle favole, e del resto non poteva che essere proprio lui, essendo il ristorante di un relais che si chiama Podere Castel Merlo. Qui tutto parla di tempi antichi e già solo il semplice pronunciare questi nomi fa sentire una principessa.
Quando dico che il cibo deve essere accogliente per appagarci fino in fondo, intendo che nel ventaglio di sapori e profumi che sprigiona, a mio avviso è fondamentale la presenza di quell’elemento che ci sembra famigliare, riconoscibile, vicino al nostro cuore: è così che le proposte dello chef Antonio Russo, sotto la regia di Davide Oldani, vincono senza neppure bisogno di giocare la partita! Per quanto la creatività spicchi e non ci si trovi mai davanti a piatti banali, ci sarà sempre un tocco rassicurante che ti abbraccia e ti fa sentire che quella novità può benissimo diventare parte integrante di te.
Così tanto che io e #laFrancaPR (che naturalmente ha condiviso questo viaggio culinario con me) ci siamo ritrovate più volte a guardarci negli occhi e dirci: “Ma ci hanno letto nel pensiero!”. Non è da sottovalutare questa capacità di conoscere un cliente che ha appena fatto il suo ingresso nella tua sala da pranzo, perché ci vuole una grande esperienza e un saper osservare fuori dal comune. Certo, poi fai due chiacchiere con il maître e scopri che ha un curriculum così lungo, costellato di lavori nei migliori alberghi del nord, che se ti fermi ad ascoltarlo nel frattempo la tua omelette della colazione diventa fredda.
Ah, e ha la mia età.
Insomma, l’Étoile non si chiama così per caso: c’è tanta qualità, tanta sostanza, oppure, parlando di cibo, c’è tantissimo arrosto e niente fumo.
E’ bello perché nulla viene ostentato, tutto è concretezza e cura dei dettagli, non c’è tempo per vantarsi e pavoneggiarsi.
Il loro intento è quello di dimostrare che sono davvero la Stella del Food, qui.
E credetemi: quanto ci riescono bene!

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A Podere Castel Merlo si pasteggia con i migliori vini prodotti direttamente nelle loro vigne, su cui affaccia l’incantevole struttura

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Pensate che sia un dolce? Vi sbagliate!
Si tratta di caciotta fresca servita su letto di crema di patate viola, ed è un antipasto!

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Che magia il caviale di aceto balsamico accostato al cioccolato fondente ed al sorbetto di mango… naturalmente tutto fatto in casa!

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Naturalmente anche la colazione, qui, è gourmet!

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Un vero incanto, non è così?
Se volete scoprire di più su questo splendido relais, vi consiglio di leggere il racconto di Franca, qui!

Testo e fotografia
a cura di Micol Uberti

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SOULGREEN. Quando si può essere incisivi anche senza tagliare.

Si può essere incisivi anche senza tagliare.

Testo a cura di Franca Bergamaschi

Strana affermazione per essere riferita ad un ristorante, lo so, ma credetemi: non è solo un modo di dire per il fatto che ai tavoli non troverete nulla che tagli (ai vegani non servono i coltelli in effetti), ma anche per l’eleganza shabby chic del luogo, la compostezza del personale, presente senza essere invadente.
Un insieme che ti lascia dentro in maniera incisiva una sensazione di relax e che ti porti dietro anche una volta che esci da Soulgreen.
Gli spazi grandi e con ampie vetrate hanno muri che sembrano abbandonati (volutamente) all’usura del tempo, eppure trasmettono calore, accoglienza. Nulla a che vedere con l’immagine austera che doveva esserci prima, quando quel luogo ospitava una banca. Gli arredi sono opere di riciclo artistico, come gli appendiabiti in pezzi di legno che si scompongono, o le lampade ricavate da piatti, brocche e bicchieri di vetro rivisitati in nuove forme. “L’anima green” del suo nome pervade ovviamente tutte le pareti, con i colori della vegetazione che ci vive, parte integrante e non addobbo.
Gli investimenti ambiziosi firmati Percassi si riflettono in eleganza, a differenza di certe location che fanno del “farsi notare” a tutti i costi il loro punto di forza.
Eppure cose da notare qui ne troverete! Per esempio, lo scenografico impianto di filtraggio dell’acqua che occupa una intera parete. E poi staccate un attimo gli occhi dal piatto e mettetevi col naso all’insù: sapete che quando è stata smantellata la banca sono comparsi i bellissimi soffitti che ora sono sopra di voi? Un’ultima, non trascurabile, particolarità: sapete che all’interno di Soulgreen sarete circondati da flussi di energia positiva grazie all’assenza di spigoli vivi in qualsiasi parte dell’arredamento, tavoli compresi? Unica eccezione il bancone della reception, che gli spigoli li ha, per mantenere all’esterno l’energia negativa.
Ve lo avevo detto: qui ci si sente al sicuro!

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Ritorno alle proprie origini

Testo a cura di Micol Uberti

…ci si sente al sicuro davvero, anche per le proposte culinarie del ristorante.
La natura sa essere accogliente come l’abbraccio di una persona che amiamo e i colori che esplodono nel piatto trasmettono un senso di energia e di serenità che difficilmente troveremo in ciò che è artificiale.
Ecco che accade la magia, allora: un boccone ti riporta alle origini, a quell’equilibrio primordiale che chissà quando e dove è andato perduto.
E poi, scusate se è poco, c’è il gusto della scoperta, oltre che quello della ricetta dei bravissimi chef di Soulgreen.
Scoprire una cucina inusuale, gli accostamenti impensati ma per nulla impensabili, fermarsi a rimirare il proprio piatto prima di prendere il coraggio di scomporlo affondandoci finalmente forchetta o cucchiaio per portarlo alla bocca e cominciare a viaggiare verso un mondo nuovo.
E’ la semplicità, ciò a cui ci stiamo disabituando.
Ma c’è un luogo in cui viene custodita gelosamente, lontano dalla semplicità con cui spesso lasciamo che le nostre idee vengano corrotte e dalla velocità con cui ci si dimentica da dove veniamo.
Quel luogo è Soulgreen.

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Fotografia a cura di Micol Uberti

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Sorbetto Palette

Colori pastello che ricordano tanto quelli dei miei gusti preferiti di gelato:
un delicato melone rosa aranciato, delle note di accennata violetta, un po’ di lavanda.
Le tavolozze della natura, della fuga da ciò che è artificiale, come i prodotti di Rosso Cappuccetto, che a dispetto di chi dice che non si può piacere a tutti, crea gelati e sorbetti vegani, senza lattosio, senza glutine, buoni da impazzire.
La pausa perfetta dopo uno shooting sotto questo sole!

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Del resto il mood è proprio quello: toni chiari, pieni di vita, note fruttate, tropicali…
C’è l’ananas sul top Kiabi e c’è il pantapalazzo, dello stesso brand, color cipria che si coordina con i pon pon delle sneakers.
Un’idea outfit allegra, versatile e soprattutto… freschissima!

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Testo a cura di Micol Uberti
Fotografia a cura di Daniele Villa

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OrioCenter e le sue novità al Mandarin Oriental di Milano

OrioCenter e le sue mastodontiche novità

Un tempo avrebbe potuto sembrare un accostamento azzardato, abbinare il nome di un centro commerciale e quello di un albergo di lusso.
Ormai però, questi centri, assumono sempre più le sembianze di vere e proprie gallerie dello shopping, con brand che spaziano dalla grande distribuzione all’alta gamma, dove ci si reca non solo per fare acquisti necessari ma anche per passeggiare, prendere un aperitivo, cenare e addirittura godersi un film.
Credo sia questo il concetto che ha fatto sì che venisse scelto il Mandarin Oriental come luogo per presentare alla stampa il nuovo OrioCenter che, ampliato di 35 mila m², diventa il primo shopping mall in Italia ed uno dei più grandi in Europa, arrivando a 280 nuovi negozi, tra cui oltre 50 bar e ristoranti, un hotel  e 14 sale cinematografiche.
Sapete che la sala Imax ha lo schermo più largo d’Europa?

Mandarin Oriental: una cornice d’incanto

La conferenza stampa ci accoglie in uno degli alberghi più lussosi di Milano, il Mandarin Oriental, al confine fra Brera e il quadrilatero della moda, a 300 metri dalla Scala.
Sapete che occupa addirittura quattro edifici del XVIII e XIX secolo?
Qui il lusso si coniuga con un elemento “residenziale”: il legno non a caso è l’elemento prevalente insieme al marmo, entrambi lavorati a mano e di rigorosa provenienza italiana (l’unica eccezione è il marmo azzurro del Brasile utilizzato per la suite presidenziale).
L’ispirazione è quella delle abitazioni dell’alta borghesia anni ’30-40 e in effetti sembra proprio una grande dimora privata, dove ogni ambiente ha un colore diverso e pezzi di design. Il suo ristorante Seta, che vanta piatti opere d’arte di Fornasetti,  ha una parte esterna, in uno dei due chiostri che ci ha ospitato per il lunch post conferenza. L’altro chiostro ospita invece il Mandarin bar e bistrot.
Sapete che, per il Reverse Martini, il bar manager ha fatto produrre appositamente bicchieri a rovescio?
Lo scorso anno più di trecento ospiti illustri tra moda, arte, spettacolo e finanza hanno festeggiato qui il capodanno cinese e l’arrivo dell’anno della scimmia con un party caratterizzato da corone di orchidee bianche e archi di lanterne rosse.
Un perfetto connubio tra il lusso dell’estremo oriente, che caratterizza la catena del Mandarin, e l’eleganza della nostra città che lo ospita, simbolo della moda per eccellenza.

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Testo a cura di Franca Bergamaschi
Fotografie a cura di Micol Uberti

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COCCOleUltraDolce: tutte le novità in arrivo da Garnier!

Cocco, cocco, cocco… COCCOLE!
Non dite che l’associazione tra le due parole non viene spontanea anche a voi, dai…
Il passo è davvero breve. Forse non è solo l’assonanza tra i termini, forse è anche la dolcezza, il senso di relax a cui ci riportano mentalmente, quella voglia di prendersi una pausa e dedicarsi a sé…
Esattamente ciò che ho fatto io, lunedì, in compagnia di Garnier, nella splendida cornice di Villa Sparina a Gavi!

Non ricordo neppure quando è stata la prima volta che preso in mano uno shampoo UltraDolce, per poi innamorarmene e decidere che sarei stata particolarmente devota a questa linea… Probabilmente si parla di una quindicina di anni fa!
Le fragranze, gli ingredienti delle ricette che utilizzano, l’attenzione che ci mettono per creare questi prodotti… Non c’è un solo dettaglio fuori posto!
Motivo per il quale sono stata davvero felicissima di aver scoperto in anteprima la nuova collezione al cocco di UltraDolce.
Forse qualcuna di voi ha già visto, da qualche anno, quella al cacao ed olio di cocco in commercio: l’ho provata anche io, naturalmente, perché c’è stato un periodo della mia vita durante il quale esigevo che la mia chioma fosse super liscia.
Non era la formula ottimale per il mio tipo di capello, in realtà, poiché non avendo particolari necessità di nutrirli a fondo, erano un po’ appesantiti.

Ora so che è nata finalmente una ricetta ad hoc per me, che idrata senza appesantire e dona alla chioma un profumo incredibile: sto parlando della collezione shampoo + balsamo all’acqua di cocco e aloe vera!
Con il lavoro che faccio, non posso permettermi di avere un capello fuori posto, nel vero senso della parola! Prendendomene molta cura tutti i giorni, non si può dire che siano secchi ed opachi, ma hanno sempre bisogno di ristabilire la loro naturale idratazione dopo lo stress che subiscono quotidianamente a causa di pieghe, acconciature, fissaggio… ecco perché mi sto già innamorando di questo shampoo e questo balsamo che sto avendo la fortuna di testare in anticipo! Sto riscoprendo il piacere di passare le dita tra i capelli e riscoprirli morbidi, leggeri, vivi come quando eravamo bambine. Che meraviglia!
Ma se avete una chioma un pochino più esigente e la percepite opaca, c’è una soluzione anche per voi: la linea “sorella” di quella che vi ho appena presentato è il connubio perfetto per donare nutrimento e brillantezza, ovvero il latte di cocco e macadamia!
Una bomba di salute per i vostri capelli. Il trattamento inizia con lo shampoo e si conclude con la maschera multiuso, che può essere impiegata sia come impacco nutriente, sia da stendere sulle punte senza poi risciacquarla, prima dello styling, per ottenere un effetto liscio e compattante. 
Io ho provato ad utilizzarla proprio in questa maniera, insieme agli esperti di Garnier, quando hanno creato la mia acconciatura, lisciandoli alla perfezione ed applicando poi una coroncina di fiori fatta a mano con rose bianche fresche. Che incanto!

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E’ stata una giornata fantastica, ci tornerei prima di subito!
La natura è stata la grande protagonista in ogni aspetto dell’evento: dal paesaggio intorno a noi, nelle splendide colline piene di vigneti di Gavi, in provincia di Alessandria, agli allestimenti, in cui la frutta era ovviamente sempre presente, alla filosofia del brand (lo sapete che Garnier non inserisce siliconi e parabeni nei suoi prodotti? E lo sapete che utilizzano procedure che rispettano i principi della chimica verde per abbattere gli sprechi e rispettare l’ambiente?)… da tutto questo all’aperitivo di saluto, in cui Matteo Monfrinotti, lo chef stellato del ristorante La Gallina, all’interno del resort, ha impiegato le stesse materie prime delle linee UltraDolce: miele, olio e.v.o., cacao, frutti rossi, cocco, camomilla… una delizia per il palato ed anche per gli occhi!

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Sapete una cosa?
A parlarvi di questa esperienza e ad avere sulla scrivania dell’ufficio, davanti a me, i prodotti di cui vi ho parlato e sentendo il profumo che sprigionano, mi è venuta una voglia matta di farmi una bella doccia rilassante!
Perciò ora vi saluto e… per mezz’ora sparisco!

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Testo e fotografie a cura di
Micol Uberti

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