Lo strano Sanremo2021 ai tempi del Coronavirus

Quando le poltrone sono vuote, quando il teatro dell’Ariston sembra così grande senza tutte quelle persone dentro, quando gli applausi sono registrati perché non ci sono mani a battere dal vivo… a riempire l’atmosfera c’è la grandezza di chi sta sul palco.
Ieri sera si è tenuta la prima serata del Festival di Sanremo 2021 ed è chiaro a tutti che sarà un’edizione che difficilmente verrà dimenticata. Per la situazione surreale dei bouquet di fiori donati alle artiste e porti loro solo per mezzo di un carrellino in plexiglass che li contiene. Per l’aura malinconica che si percepisce nelle riprese, nonostante una scenografia pazzesca (gira voce che per realizzarla sono stati impiegati la bellezza di 7 chilometri di nastro led) e nonostante gli sforzi della regia per rendere tutto quanto più normale possibile. Per gli artisti che sono emozionati, come sempre, sì, ma in modo diverso. E per la sfilata di personalità eclettiche che si susseguono su quel palco iconico conosciuto in tutto il mondo.

Abbiamo atteso così tanto questo appuntamento tutto italiano, che è nato addirittura un gruppo aperto su Telegram (QUI il link d’invito per partecipare) in cui ci stiamo sbizzarrendo a commentare esibizioni, look, scenografie… Della serie: siamo le Zabette di Sanremo e ce ne vantiamo!

E’ martedì 2 marzo 2021, sono le ore 21.
Viene annunciato l’inizio della serata ed è subito un’esplosione di brio grazie alla coppia, perfettamente funzionante, Amadeus Fiorello. I due presentatori si amalgamano così bene insieme che non ci si rende neppure conto che spesso passa un’eternità tra un’esibizione canora e l’altra! A Sanremo si sono distinti tanti conduttori ma devo ammettere che loro due mi piacciono particolarmente. Da sempre amo Fiorello, che si presenta questa volta sul palco con una cappa coloratissima ricoperta di petali cantando una versione decisamente innovativa di Grazie dei Fior… del resto, se non lo faceva lui, con quel cognome e lì, in quella città… Amadeus invece mi ha convinta definitivamente proprio l’anno scorso grazie a questo Festival.

Un po’ di dispiacere invece lo provo nel constatare che la bellissima (ma davvero, quanto è bella?) Matilda De Angelis non riesce proprio a entrare nelle mie corde. Per i miei personalissimi gusti, il tempo si sospende meravigliosamente quando recita – sono stati subito brividi quando ha interpretato Il bacio di Cyrano – ma nelle gag come Amadeus purtroppo non mi strappa un sorriso ma, anzi, mi irrita. Dico “purtroppo” perché vorrei esprimere più consenso, essere parte del coro, ma… sono onesta e nonostante ciò che penso, sono orgogliosa di vedere una donna italiana così giovane raccogliere così tanti successi, qui e all’estero.

Non scelgo una foto tratta dalla serata di ieri perché, pur essendo haute couture, credo che i look che sfoggiava ieri sera non le donava per nulla giustizia. Tagli inadatti e parrucco indefinito non esaltavano al massimo la sua bellezza…
ma ci aspettano ancora altre serate e sono certa che la situazione migliorerà!

Molto amato da molti, invece, è stato l’outfit indossato da Noemi che la rende così luminosa da farla brillare ancora di più delle luci del palco. Si sente sicura ed è a suo agio nella sua pelle, è impossibile non notarlo.

Arrivato dopo un anno pesante come il 2020, forse questo Festival rappresenta più di quanto si possa immaginare, per il nostro Paese e per ognuno degli artisti che si esibiscono. Forse non è solo intrattenimento, ma è davvero il simbolo di una piccola rinascita ed è lo spazio dentro il quale si muovono delle personalità che, esattamente come tutti noi, ha avuto un’evoluzione forzata nei mesi scorsi ma che ci ha spinti a tirare fuori il meglio di noi.
Mi sembra di vedere un genuino coraggio diffuso e meno sovrastrutture, nonostante sia tutto spettacolare.

A coronamento di questa mia riflessione, mi risuonano in testa le parole di Achille Lauro, ospite fisso per questa edizione, che alla fine della sua performance (ho letto che alcuni sono rimasti delusi… no dai! Seriamente?!) ha recitato versi bellissimi che si sono conclusi con una precisissima semplicità che mi ha aperto il cuore:

Esistere è essere.
Essere è diritto di ognuno.
Dio benedica chi è.

Beh lui, è. Decisamente è. Ne abbiamo già parlato in questo articolo, perciò non mi ripeterò, cercherò almeno di fingere imparzialità! Ma sono parole su cui vale la pena riflettere, pro o contro Achille che siate.
Passando da capello blu a capello blu, è dovuto citare Loredana. Non sto a dire il cognome, non serve.
Loredana che arriva portando un medley molto bello, a mio parere, di suoi grandi successi (evitate di fingere di non aver cantanto “Sei bellissima” insieme a lei!) e conclude con il nuovo singolo “Figlia di”. Che ovviamente è già nella mia playlist dei preferiti di Spotify. Loredana è immensa e così come non ha bisogno di presentazioni, non ha bisogno neppure di elogi…
Perché anche lei, semplicemente è.

Vi lascio con alcune immagini di ieri sera… in attesa degli artisti che si esibiranno oggi. E della nuova performarce di Lauro, naturalmente!

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Testo a cura di Micol Uberti
Fotografie via web

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