Mi era stato detto che a Desenzano non c’era granché da vedere.
In effetti, se non si ha la possibilità di visitare il centro, il lungolago è molto semplice e per il resto si tratta per lo più di alberghi che si annidano sullo stradone principale. Eppure anche qui ci sono angoli di incanto che non sono passati inosservati ai miei occhi. Pensate che ho trovato perfino la casa dei miei sogni lì, proprio di fronte al porticciolo! Devo ammettere che la luce di uno splendido tramonto ha fatto il suo gioco nel rendere tutto più suggestivo…
Tra quegli alberghi, ce n’è uno, Acquaviva del Garda, che ospita il ristorante Caravaggio di cui oggi vi parlerò.
Non ve ne parlerò solamente per la carta degna di applausi e chapeau, ma anche e soprattutto per la meravigliosa #ArteNelPiatto che propongono.
Se i sapori sono perfettamente bilanciati, allora la mise en place armoniosa di ogni singolo piatto ne è la preziosa copertina.
Prima della cena, un brindisi sulla loro terrazza: dopo una giornata afosa di agosto, sorseggiare uno spritz biologico all’aria aperta è sempre un’ottima idea, del resto!
L’aperitivo è un ottimo modo per aprire le papille gustative, come dicevo già due giorni fa sul mio profilo Instagram. La bruschetta con salmone marinato all’aneto è stato il mio stuzzichino preferito!
La cena comincia invece con una degustazione di olio d’oliva: ci troviamo in una zona ricca di ulivi e non poteva certo mancare questo grande protagonista, nella sua qualità migliore, sulle tavole del Caravaggio!
E’ così buono che voglio provarlo anche sul mio antipasto: Burrata con insalata di pomodori colorati e croccanti di focaccia integrale.
E’ esattamente tanto buona quanto sembra, ve lo assicuro!
Come prima portata ho poi scelto l’immancabile pasta: ormai chi mi segue da tempo sa bene che è una cosa a cui io non potrei mai rinunciare e così, quando sono ospite di qualche ristorante, un piatto non manca mai.
La parte forte di questi Rigatoni monograno Kamut con cacio di pecora e pepe di Sichuan è senza dubbio la punta più aspra del mirtillo rosso e il sapore inconfondibile della cialda di Grana. Ne avrei mangiata una pentola intera!
Come seconda portata invece sono stata più sul classico, ordinando un Petto d’anatra arrostito al timo con soffice di patata viola e polvere di fragole, con insalata di anguria e basilico (quest’ultima da rifare assolutamente a casa!).
Mi è stato detto che anche il Controfiletto di manzo con purea cipolla affumicata, borragine e Bagoss estivo non era niente male…
Giunti a questo punto, suppongo vi sia già venuta abbastanza fame!
Mi faccio da parte e vi lascio alla gallery…
Testo e fotografia a cura di
Micol Uberti