Potrei iniziare la descrizione di questo viaggio dicendo che sono stata nella città di Romeo e Giulietta e probabilmente chiunque, persino nel continente più lontano, capirebbe quale è stata la mia meta. “Verona, la città dell’amore!” direbbero.
E pensare che per noi milanesi (o addirittura lombardi) Verona è invece considerata una destinazione quasi scontata, forse perché così vicina, e spesso accantonata ad una “prossima volta” viste le numerose occasioni che ci riserva per poter essere visitata. Prima di tutte probabilmente una gita legata al parco di divertimenti Gardaland o al giardino di Sigurtà, le attrazioni più rinomate che si trovano in zona.
Benvenuti a Verona
Io ho scelto di uscire dagli schemi e visitare luoghi insoliti, soprattutto per un pubblico femminile, ma sicuramente intriganti Volete essere originali come me? Seguitemi! Arrivano turisti da tutto il mondo per vedere la città (dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco) dove Shakespeare ha ambientato la storia d’amore più famosa di tutti i tempi, e naturalmente non potete perdervi una visita fin sotto il balcone di Giulietta. Purtroppo l’incanto sarà un po’ schiacciato dalla folla che vi troverete e dalla (a mio parere) triste rappresentazione di una Giulietta moderna. Si, perché su quel balcone vedrete apparire delle improbabili Giuliette sostitutive, ragazze (e non solo) in costume, che compaiono ad arte per ricordarci l’originale che stava lassù. Difficile confronto! Estraniatevi allora, arrivate in quel cortile e pensate come sarebbe sentire solo il bisbiglio delle voci dei due innamorati. Mi piace immaginarlo così, questo angolo romantico. Per arrivarci passerete accanto ad un muro costellato da promesse d’amore eterno, siglate su qualsiasi cm quadrato possa contenere una scritta (memotac, scontrini, persino cerotti… tantissimi!). L’altra star della città è sicuramente l’Arena, in piazza Bra. Qui il mio suggerimento è di non limitarvi ai soliti scatti turistici. Perdetevi! Perdetevi a girare accanto alle mura, in cerca dei pezzi di scenografie in allestimento, gustatevi i dettagli di opere antiche che qui sono andate in scena e vengono smantellati. Vi capiterà, come è successo a me, di passeggiare accanto a pezzi di antico Egitto, o sentirvi un po’ gheishe, o ritrovarvi nell’antica Roma… Qui tutto è magico! Ecco, Verona va vissuta così, con occhi sognanti, che colgono piccole chicche e le amplificano nel nostro immaginario per catapultarci in un passato denso di emozioni.
Non perdetevi assolutamente…
… il Museo Nicolis dell’Auto, della Tecnica, della Meccanica!
Vi basterà spostarvi a Villafranca di Verona e dedicare un’oretta alla visita di un museo meno usuale per noi donne, ma che vi riserverà piacevoli sorprese. Non fatevi spaventare dal nome e anche qui lasciatevi trasportare da un viaggio nel tempo dove potrete immaginare dame con lunghi abiti in velluto ed imponenti cappelli salire a bordo delle auto esposte. Ma vedrete anche la mitica DeLorean, l’auto di Ritorno al Futuro, usata quest’anno da Fedez (ndr si proprio lui, il fidanzato dell’icona delle fashion blogger, Chiara Ferragni) nel video “Piccole cose” in coppia con J-Ax ed Alessandra Amoroso. Giusy Ferreri invece ha utilizzato una Lancia Flaminia per il suo video “Partiti adesso” e Sergio Sylvestre (ndr il vincitore di Amici 2016) una Rolls Royce Corniche.
Provate questo albergo!
“Soggiornate e stupitevi” è il loro motto.
Mi hanno tentato, e mi sono stupita: un’oasi di pace, vicino ad un aeroporto!
Sembrava impossibile, e invece… E’ iniziato proprio così il mio soggiorno presso l’hotel Veronesi la Torre, a poca distanza dall’aeroporto Catullo di Verona. Posizione strategica, sia se si arriva in aereo appunto, sia per visitare la città di Giulietta e Romeo. Mi sono ritrovata avvolta nell’elegante calma di un tempo che sembra essersi fermato al passato, ma fondendosi con le comodità del presente. SPA con jacuzzi esterna, fitness, massaggi e piscina coperta: mai avrei pensato che potessero convivere con le austere mura di un monastero. Qui, in queste 89 camere e nella splendida Sweet Tower Suite, a soli 8 km da Verona, succede anche questo. Mi sono potuta godere la piscina, protetta dall’ampia vetrata che la illumina naturalmente, mi sono lasciata avvolgere dal bagno di vapore cromoterapico e rilassata sul lettino cullata dalla musica soffusa. Infine mi sono viziata anche con un aperitivo, preparato nel loro bar “Corte 22”.
E prenotate una cena qui!
Sapete cosa mi piace dei social? Il rapporto umano. Un controsenso vero? Ma non è così. E’ grazie al mio lavoro nei social se, dopo un primo contatto schermato dal pc, ho potuto conoscere persone vere, appassionate. E’ stato così anche nei due ristoranti dove abbiamo cenato durante questo tour.
Al Bue d’Oro di Valeggio sul Mincio, si respira l’aria che piace a me, quella delle “imprese” a conduzione famigliare, con padri e madri che passano il testimone ai figli. Il locale mi è piaciuto molto, una sorta di giardino d’inverno con piante ovunque, persino a cascata dal soffitto. Sedetevi ad uno dei tavoli accanto alla cucina a vista, accanto alla parete di vetro che separa il giardino da cui lo chef raccoglie le erbe aromatiche fresche da utilizzare in cucina, dove stagionalità e territorialità dei prodotti sono i punti di forza del menù proposto. Qui tutto richiama la naturalità: modernariato e vintage si fondono in un’ottica “raw”. A fine cena fate come me, fermatevi a chiacchierare con i titolari, “nutritevi” anche della loro passione. Il piatto consigliato non possono che essere i celeberrimi tortellini di Valeggio. Buonissimi! Ripieni di carne e serviti con burro spumoso e salvia croccante. Amore a primo assaggio. Del resto, se vengono chiamati “nodo d’amore” un motivo ci sarà!
Il ristorante, in cui abbiamo cenato a Verona è stato La Canonica, a due passi dall’Arena. Perfetto per la comoda ubicazione e per l’atmosfera elegante e soft che si respira. Quello che ci vuole dopo la visita della città.
Una dritta? Qui vi consiglio di lasciatevi “accogliere” dal personale, impeccabile.
Raz, l’esperto della carta dei vini saprà consigliarvi gli abbinamenti perfetti per ogni piatto proposto dallo chef Saimir Xhaxhaj che ha lavorato nelle cucine dei più importanti ristoranti Italiani e non. Mi hanno viziata da subito, con un antipasto spettacolare, che vi consiglio: capesante, cipolla caramellata, nocciole tostate e lime. Quasi tutti i piatti sono decorati con fiori edibili che arrivano pressochè quotidianamente dal Trentino. Piatti dove non c’è nulla da pulire, tutto è servito per essere consumato con estrema semplicità, ma eleganti, perchè il cibo si mangia prima di tutto con gli occhi.
Fotografia a cura di Bruno Uberti