Che a me piaccia fotografare cibo, è ormai cosa nota a chi mi segue da tempo sia sul blog sia sul mio profilo Instagram, ma devo ammettere che dopo anni che mi dedico a questa passione, comincio a capire che la riuscita di una fotografia è data per l’80% dal piatto ed il restante dalle mie capacità. Non perché siano scarse, ma perché è proprio il cibo che mi ispira, se manca la scintilla d’amore tra me e il soggetto dei miei scatti, non verranno mai bene come vorrei.
Ho trovato un posto che ha saputo affascinare i miei occhi e ammaliare le mie papille gustative, un luogo in cui l’eccellenza non si trova solo nelle materie prime impiegate per la preparazione dei piatti del menù, ma anche nel personale che è instancabilmente appassionato, preparato, presente ma discreto e leggero come una piuma al tempo stesso.
L’Étoile è questo posto delle favole, e del resto non poteva che essere proprio lui, essendo il ristorante di un relais che si chiama Podere Castel Merlo. Qui tutto parla di tempi antichi e già solo il semplice pronunciare questi nomi fa sentire una principessa.
Quando dico che il cibo deve essere accogliente per appagarci fino in fondo, intendo che nel ventaglio di sapori e profumi che sprigiona, a mio avviso è fondamentale la presenza di quell’elemento che ci sembra famigliare, riconoscibile, vicino al nostro cuore: è così che le proposte dello chef Antonio Russo, sotto la regia di Davide Oldani, vincono senza neppure bisogno di giocare la partita! Per quanto la creatività spicchi e non ci si trovi mai davanti a piatti banali, ci sarà sempre un tocco rassicurante che ti abbraccia e ti fa sentire che quella novità può benissimo diventare parte integrante di te.
Così tanto che io e #laFrancaPR (che naturalmente ha condiviso questo viaggio culinario con me) ci siamo ritrovate più volte a guardarci negli occhi e dirci: “Ma ci hanno letto nel pensiero!”. Non è da sottovalutare questa capacità di conoscere un cliente che ha appena fatto il suo ingresso nella tua sala da pranzo, perché ci vuole una grande esperienza e un saper osservare fuori dal comune. Certo, poi fai due chiacchiere con il maître e scopri che ha un curriculum così lungo, costellato di lavori nei migliori alberghi del nord, che se ti fermi ad ascoltarlo nel frattempo la tua omelette della colazione diventa fredda.
Ah, e ha la mia età.
Insomma, l’Étoile non si chiama così per caso: c’è tanta qualità, tanta sostanza, oppure, parlando di cibo, c’è tantissimo arrosto e niente fumo.
E’ bello perché nulla viene ostentato, tutto è concretezza e cura dei dettagli, non c’è tempo per vantarsi e pavoneggiarsi.
Il loro intento è quello di dimostrare che sono davvero la Stella del Food, qui.
E credetemi: quanto ci riescono bene!
A Podere Castel Merlo si pasteggia con i migliori vini prodotti direttamente nelle loro vigne, su cui affaccia l’incantevole struttura
Pensate che sia un dolce? Vi sbagliate!
Si tratta di caciotta fresca servita su letto di crema di patate viola, ed è un antipasto!
Che magia il caviale di aceto balsamico accostato al cioccolato fondente ed al sorbetto di mango… naturalmente tutto fatto in casa!
Naturalmente anche la colazione, qui, è gourmet!
Un vero incanto, non è così?
Se volete scoprire di più su questo splendido relais, vi consiglio di leggere il racconto di Franca, qui!
Testo e fotografia
a cura di Micol Uberti