Ricevo sempre mille inviti da parte dei miei amici per andare a mangiare un sushino la sera, ma ho tantissimi impegni e così continuo a rimbalzarli. Però mi hanno fatto venire una voglia pazzesca di giapponese e così… e così mi sono ritrovata ad aprire di corsa il sito (questo) di This is not a sushibar per far arrivare il prima possibile a casa un uramaki crispy (con i gamberi fritti… che goduria!) ed una torta semifreddo al riso.
Farà caldo, ok, ma io al dolce non rinuncio! Così in pochissimo tempo (forse 20 minuti?) ero già al parco sotto casa, avevo già le bacchette in mano e le guance piene come un criceto.
D’accordo, vi ho raccontato tutto d’un fiato e forse non mi sono spiegata bene.
Ma capite che alla base di questo sistema di consegna a domicilio di sushi… c’è un piccolo grande sogno di ognuno di noi che si realizza? Eh sì, perché io non ci credo che non vi siate mai ritrovati almeno una volta a smaniare perché si materializzasse sulla vostra scrivania un piatto di hosomaki appena preparati e dal sapore unico, mentre studiavate o lavoravate… A chi volete raccontarla? Sono una di voi io, una sushi addicted che non può fare a meno di mangiare quelle meraviglie di rotolini di riso con tonno crudo e alga ogni mese per sentirsi bene con il mondo intero. Questo servizio è come avere un piccolo genio della lampada (che probabilmente in questo caso sarebbe originario di Osaka) pronto a recapitarti dove vuoi ciò che vuoi! Nel menu ho notato che propongono anche delle ricette speciali che non ho mai visto altrove… chissà come mai l’applicazione del sito è già finita sul desktop del mio Samsung… chissà! 😛
Mi sa che per farmi perdonare dai miei amici offrirò loro un aperitivo à porter a casa mia, tutto a base di sushi. Dite che sarà una buona idea? Io direi… buonissima!
Fotografie a cura di Micol Uberti