Quando conosci Ludmilla Radchenko (sì, la stupenda ex letterina di Passaparola) ci sono tre cose di lei che ti colpiscono immediatamente: non riesce proprio a non sorridere mentre ti parla, non riesce proprio a stare ferma un attimo e non riesce proprio a smettere di incantarti. Sarà che è una continua scoperta, perché ha un modo molto preciso di vedere la vita e che in molti punti si accomuna al mio… o sarà perché è un’artista sul serio e sprigiona un’energia che solo chi ha il dono di creare con le emozioni può avere… qualunque sia il motivo però, vi devo dire che ogni volta che ci vediamo e chiacchieriamo, torno a casa convinta che non sia stato ancora abbastanza. L’abbiamo conosciuta tutti sullo schermo televisivo quando faceva la showgirl nel famoso programma di Gerry Scotti nel 2001, ma il suo cuore batte da sempre per il mondo dell’arte, di cui ora fa parte a tutti effetti, grazie ai suoi quadri che ha deciso di trasferire anche su tessuto creando Siberian Soup FullArt, una linea di foulard che saranno i veri protagonisti di questa bellissima collaborazione di cui vado infinitamente fiera. Sembra quasi una favola, per me che la vivo in prima persona… e allora facciamo così, apriamo la copertina del libro di questa meravigliosa storia e cominciamo con le presentazioni.
C’erano una volta una ragazza di Omsk ed una di Milano, che condividevano qualcosa di molto speciale: percepivano entrambe la vita come una tela da dipingere con forti emozioni e sentimenti purissimi…
M: Sono molto orgogliosa di poter lavorare insieme a te e di poter parlare ai miei lettori della tua arte, che si distingue per la particolarità dei temi trattati e per il tuo stile, molto personale e creativo. Ciò che mi ha colpito da subito è stata la presenza prepotente di colori molto forti, anche nei casi in cui parli di sentimenti che potrebbero essere legati alla negatività e quindi a toni più spenti e scuri. Come mai, invece, senti di esprimerli sempre attraverso questo linguaggio così intenso?
L: Sono una persona estremamente diretta, impulsiva ed espansiva, non mi piacciono i giri di parole anche e soprattutto nei sentimenti… Sono abituata a vivere tutto al 100% e non accetto le cose a metà!
M: La tua strada è sempre stata quella della pittura, da quando ti sei diplomata in Siberia nel ’99 in Design. Quale dimensione del mondo dell’arte non ti stanca mai? Cosa ti stimola e ti consente di avere sempre nuove idee?
L: Penso che, quando senti il potenziale istintivo, le idee comincino a frullarti in testa e nulla e nessuno riesca a fermarle. Sei spinta dal desiderio di inventare e fare la tua ricerca. Sicuramente i miei studi liceali mi hanno permesso di avere un percorso professionale guidato dalle basi che mi hanno insegnato, sono molto felice di aver avuto la possibilità di poter scegliere di studiare ciò che mi attraeva fin da piccola e ora lo utilizzo nel mio lavoro. Non esiste ispirazione ma esiste la voglia di esprimere ciò che pensi. Senza dimenticare, però, che viaggi e vita quotidiana possono sempre diventare cibo per le idee.
M: Parliamo ora della nuova linea di quadri che riporti anche su cashmere e seta nei foulard FullArt che indosserò nei futuri shooting. La collezione si chiama I CAN FLY ed infatti rappresenta vari tipi di uccelli che pensi possano interpretare al meglio alcuni stati d’animo umani. Qual è l’origine di questa idea? Perché hai sentito il bisogno di parlare di questi argomenti?
L: Da piccola chiedevo sempre a mia madre: “Ma perché noi umani non possiamo volare?” ed ogni lei mi rispondeva: “Noi abbiamo il privilegio di evolvere e di provare sentimenti. Per noi, volare, è sentirsi felici e vivere ogni attimo! Abbiamo tanti… mezzi per volare.”. Ogni volatile, per me, ha una caratteristica simile alle nostre qualità e nella serie I CAN FLY li ho messi sullo stesso piano degli umani, creando una simbiosi necessaria che rappresenta la felicità: forza – vitalità – fertilità – fantasia – coraggio – amore – vanità (da intendersi come l’amore per la bellezza in generale) e l’ultima opera, invece, “My Opinion”, parla della libertà di possedere ed esprimere la propria opinione.
M: “I can Fly” è un titolo che si potrebbe dare anche al periodo attuale della tua carriera? Stai avendo sempre più successo anche all’estero e non sarà certo un caso se alcuni personaggi del calibro di Jorge Lorenzo, Vettel, Jamiroquai ti hanno affidato il compito di creare opere esclusive per loro. Avverti il desiderio di volare verso nuovi orizzonti?
L: VOLARE significa sentire e saper usare la forza interiore che ci porta verso il famoso scalino dell’evoluzione, sia a livello umano sia a livello individuale. I nuovi orizzonti si spostano sempre più in là anche se li raggiungi mano a mano; è bello non accontentarsi mai e godere di ciò che ci circonda! Io, per esempio, amo viaggiare e stare con la mia famiglia, nonostante il desiderio di lavorare e crescere professionalmente mi accompagni ogni singolo giorno. I miei obiettivi possono riguardare vari ambiti, no?
M: Capita spesso, quando ci si trova di fronte ad un quadro o ad un’opera d’arte in generale, di dare tante interpretazioni personali che a volte si allontanano diametralmente da quelle di partenza dell’artista. E forse è anche questo il bello dell’arte! Ma c’è un messaggio che vuoi lanciare attraverso I can fly che vorresti essere sicura che non venisse frainteso? Ovvero che venga recepito esattamente nello stesso modo in cui tu lo hai creato…
L: Il titolo della serie lancia già un messaggio molto importante: Io Posso Volare. Vorrei che ognuno provasse questa sensazione, tutti noi umani vediamo le cose in modo diverso pur guardando la stessa cosa ed è giusto così! POP è bello per questo: ha un linguaggio molto diretto che ti lascia la possibilità di interpretare tutto con la tua immaginazione.
M: Io che ti conosco di persona posso dire che effettivamente la tua personalità rispecchia molto i tuoi lavori: sei piena di energia, vitalità e gioia, sei una persona estremamente diretta. Ma pensi che potresti prendere in considerazione, in futuro, una capsule o una parentesi artistica in cui ti distacchi completamente dallo stile che hai portato avanti finora e che ha fatto da filo conduttore in tutte le tue collezioni?
L: Chi lo sa? Ogni mia serie ha diverse impronte, sia di tecnica sia di stile e materiale… Io rimango fedele al mio pensiero, ma i mezzi per trasmetterlo cambiano ed evolvono in continuazione. Mi lascerò trasportare dal mio volo!
Ph. Alessandra Guidetti
http://www.alessandraguidetti.com
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